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Covid 19

Nel Regno Unito i morti da Coronavirus potrebbero essere il 54% in più di quelli dichiarati

Secondo quanto rivelato dall’Ufficio britannico di statistiche nazionali (Office for National Statistics), il bilancio reale delle vittime da Coronavirus tra Inghilterra e Galles potrebbe essere pari a 32mila unità, cioè il 54% in più di quelli annunciati dal governo guidato da Boris Johnson. Nel bollettino ufficiale, infatti, non sono compresi i decessi che avvengono fuori dagli ospedali, tra case di cura e abitazioni private.
A cura di Ida Artiaco
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I morti per Coronavirus nel Regno Unito potrebbero essere più della metà rispetto a quelli dichiarati. Secondo quanto rivelato dall'Ufficio britannico di statistiche nazionali (Office for National Statistics), infatti, il bilancio reale delle vittime tra Inghilterra e Galles potrebbe essere pari a 32mila unità, cioè il 54% in più di quelli annunciati dal governo guidato da Boris Johnson. Gli esperti, che si sono basati sui certificati di morte in cui è menzionata l'infezione, anche solo come sospetta, hanno scoperto che ci sono stati 22.300 decessi per Covid-19 dentro e fuori gli ospedali fino al 17 aprile, che però sono stati registrati al 25 aprile. Entro la stessa data, l'esecutivo aveva dichiarato che 14.451 persone sono morte a causa della malattia. La differenza sarebbe causata da più fattori.

Prima di tutto, gli aggiornamenti quotidiani del governo includono solo i decessi negli ospedali, non rientrando nel triste bollettino le persone che muoiono in altri luoghi, tra cui case private, ospizi e case di cura. E le statistiche mostrano come invece i decessi nelle Rsa a causa di Covid-19 siano triplicati proprio nella settimana dal 10 al 17 aprile. Così, nei giorni considerati si è scoperto che sono morte 3.096 persone in case di cura, vale a dire un terzo del totale segnalato negli stessi giorni. Le cifre ufficiali, per altro, non includono l'Irlanda del Nord e la Scozia, quindi il numero reale per tutto il Regno Unito sarà più alto. "Resterà uno dei paesi più colpiti dalla prima ondata della pandemia", ha detto Bill Hanage, professore associato di epidemiologia presso il T.H. dell'Harvard Chan School of Public Health alla Reuters, aggiungendo che "anche con le visioni più ottimistiche della quantità di immunità che potrebbe essere generata, non sarebbe abbastanza per poter tornare alla normalità". Tuttavia, al momento le stime ufficiali parlano ancora di 21.092 vittime ad oggi.

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