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“Nel Mar del nord pescherecci spia russi per azioni di sabotaggio”: l’inchiesta nei Paesi scandinavi

L’inchiesta congiunta dei media scandinavi sostiene che Mosca starebbe svolgendo un’operazione di mappatura delle infrastrutture sottomarine occidentali per possibili azioni di sabotaggio.
A cura di Antonio Palma
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La Russia avrebbe organizzato una sorta di rete di navi spia camuffate da imbarcazioni civili, come pescherecci e navi scientifiche, per tenere sotto controllo il mare del Nord ma soprattutto per pianificare e mettere in atto azioni di sabotaggio. È quanto sostiene una inchiesta giornalistica firmata da diversi emittenti dei Paesi scandinavi che si basa su dati di intelligence di Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia.

In una serie di servizi, le emittenti affermano che la Russia ha camuffato alcune imbarcazioni nel Mare del Nord sulle quali sarebbero stati installati apparati di sorveglianza sottomarina utilizzati per mappare siti di interesse visti da Mosca come potenziali obiettivi di sabotaggio e cioè infrastrutture sottomarine occidentali

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L'indagine cita diverse fonti dei servizi segreti come un ufficiale del controspionaggio danese che afferma che la strategia di sabotaggio è progettata per essere attuata nel caso in cui la Russia e l'occidente entrino in un conflitto. L'indagine ha identificato diverse navi che operano nell’area con i trasmettitori spenti per non rivelare la propria posizione.

Particolare attenzione ha destato la nave oceanografica Ammiraglio Vladimirsky che avrebbe tenuto spento il suo trasmettitore per un mese intero mentre si avvicinava ad una zona di parchi eolici al largo della costa britannica e olandese. Un giornalista che si è avvicinato alla nave è stato affrontato da un uomo vestito con un passamontagna e un giubbotto antiproiettile e che sembrava impugnare un fucile d'assalto.

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La tesi che sia in atto una attività di spionaggio russa su larga scala al largo dei paesi scandinavi è stata ribadita più volte anche dagli stessi governi locali. L'intelligence olandese ad esempio ha avvertito di possibili tentativi di sabotare le infrastrutture marittime, dopo che una nave russa è stata avvistata vicino a un parco eolico nel Mare del Nord, mentre questo mese la Norvegia ha espulso 15 funzionari russi accusati di spionaggio.

In settimana, invece, il governo danese ha rivelato che le forze di difesa del Paese scandinavo avevano scattato 112 fotografie di navi russe al largo delle sue coste pochi giorni prima dell'esplosione del gasdotto Nord stream nel Mar Baltico a settembre. Il report danese afferma che le navi russe erano dotate di gru di carico e di un mini-sottomarino e stavano operando appena fuori dalle zone radar danesi e svedesi.

Una tesi che indirettamente accusa Mosca di aver avuto tutti i mezzi per sabotare il gasdotto Nord Stream. Il Cremlino dal suo canto smentisce e chiede di accelerare le indagini sul sabotaggio del Nord Stream. Sebbene sia chiaro che si tratti di sabotaggio messo in atto da super esperti, sull'esplosione sono ancora in corso le indagini per accertare fatti e responsabilità. L’inchiesta, condotta da parte delle autorità di Danimarca, Svezia e Germania, indica che ad agire sono stati sicuramente gruppi finanziati da apparati statali.

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