video suggerito
video suggerito

Nel manifesto del killer di Buffalo c’è il simbolo nazista usato anche dal battaglione Azov

Il killer di Buffalo, che ha ucciso 10 persone in una sparatoria in un supermercato, aveva pubblicato un manifesto suprematista e cospirazionista di 106 pagine, in cui tra le altre cose riportava il simbolo nazista utilizzato anche dal battaglione Azov.
A cura di Annalisa Cangemi
1.336 CONDIVISIONI
Immagine

La strage di Buffalo, in cui hanno perso la vita 10 persone, e ne sono rimaste ferite altre tre, è stata compiuta dal 18enne Payton Gendron, studente di Concklin, contea a circa trecento chilometri da Buffalo. La sparatoria è avvenuta al supermarket Tops Friendly e l'uomo è stato arrestato dalla polizia. Undici delle tredici persone colpite da Gendron sono afroamericane, due sono bianche. Per questo l'Fbi considera il caso un crimine d'odio e come caso di estremismo violento di matrice razzista.

L'assassino ha documentato tutto in un video. Il filmato di quaranta secondi che è stato poi tagliato (ma non dall'autore) è stato trasmesso su Twitch: mostra l'arrivo in macchina del killer, che si ferma vicino a una macchina dove una famiglia stava caricando i pacchi della spesa. Il ragazzo indossava un elmetto nero. Nelle immagini si vede quindi l'assassino arrivare nel parcheggio, fare una serie di manovre e poi avvicinarsi all'ingresso del negozio, dopo aver notato alcune persone afroamericane vicino a un'auto, tra cui anche una ragazzina. Si vede il killer uscire di scatto, dopo aver preso presumibilmente l'AR-15, un'arma d'assalto appoggiata sul sedile accanto al guidatore. È plausibile che le persone apparse nelle immagini siano state tra le prime vittime. Non è ancora chiaro perché abbia deciso di colpire proprio a Buffalo e proprio in quel particolare supermercato.

Il manifesto suprematista di Payton Gendron

Payton Gendron aveva anche pubblicato su Internet un manifesto di 106 pagine, in cui dichiara di essere un suprematista e dice di condividere la teoria cospirazionista del ‘Great Replacement', cioè la convinzione che i bianchi siano sostituiti nei loro paesi da immigrati non bianchi con il risultato dell'estinzione della razza bianca. Secondo quanto riportato da alcuni media americani, il manifesto si ispira esplicitamente all'autore della strage di Christchurch.

Ma c'è di più. Nello manifesto – di cui ora è possibile trovare in rete solo screenshot perché rimosso da Google Document, in quanto violava i termini del servizio – alla prima pagina, compare anche il "Sole nero", un simbolo nazista utilizzato anche dal battaglione Azov. L'immagine è stata utilizzata nella Germania nazista e da successivi gruppi neonazisti. Nella sua variante bianca, il "Sole nero" era disegnato all'interno dell'emblema ufficiale del battaglione Azov. Poi nell'agosto 2015, il simbolo è stato eliminato per rispettare una legge ucraina che vietava l'uso dei simboli nazisti. La ricostruzione è stata fatta su Twitter da Kevin Rothrock, caporedattore della testata indipendente russa Meduza. Ma nonostante l'emblema con il "Sole nero" dovrebbe essere bandito ormai da sette anni, l'emblema continua a essere presente su alcune uniformi del battaglione.

Nel nuovo stemma del battaglione Azov è rimasto solo un altro emblema del partito nazista, il "Wolfsangel" nella sua versione orizzontale, un simbolo precedente alla svastica. Azov è riuscito a mantenerlo, nonostante la legge in vigore, perché ha fornito una spiegazione giudicata attendibile: rappresenterebbe la stilizzazione delle lettere "I" e "N", che indicherebbero "Idea Nazione".

Immagine

In una foto di Payton Gendron che circola in rete si vede il ragazzo 18enne indossare un medaglione con il ‘Sole nero' in versione bianca. "Voglio che capiate una sola cosa da questo scritto. Devono cambiare i tassi di natalità dei bianchi. La popolazione bianca diminuisce. Per mantenere la sua popolazione bisogna arrivare a un tasso di fertilità… che nell’occidente dev’essere di circa 2.06 figli per donna", scriveva il killer.

Immagine
1.336 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views