Nel giorno del ritorno del nucleare in Giappone, nuovi problemi arrivano da Fukushima
Sono 150 mila le persone scese in piazza a Tokyo per protestare contro il ritorno del nucleare in Giappone. Si riparte oggi alle 21 (14 in Italia), quando la Kansai Electric Power (Kepco), la utility che fornisce elettricità alle regioni di Osaka e Kyoto, riaccenderà il reattore numero 3 della centrale di Oi, nel sud del Paese. Sarà forse uno scherzo del destino, ma proprio oggi la Tepco è stata costretta ad attivarsi per dei problemi ai sistemi di raffreddamento del reattore 4 della famigerata centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal sisma/tsunami dell'11 marzo 2011. Un imprevisto verificatosi nel posto e nel giorno sbagliato. Il sistema comunque «è ripartito» dopo quasi tre ore di lavori. Lo ha annunciato la stessa Tepco. Il gestore ha così scongiurato il rischio di far giungere la temperatura interna dell'impianto a 65 gradi, soglia massima prevista dagli standard di sicurezza. Al momento del ripristino dell'impianto di raffreddamento era salita a 42,9 gradi.
Un episodio che non fa altro che acuire il sentimento di intolleranza e paura dei giapponesi anti-nuclearisti. Non solo Tokyo, anche presso la struttura dove riprenderà a funzionare l'atomo, oggi è andato in scena il malcontento della folla. Alcuni manifestanti hanno bloccato l'ingresso nell'impianto di Oi agli operai che dovranno riaccendere il reattore. Nonostante questo la Kepco ha fatto sapere che non si tornerà indietro, dopo l'annuncio arrivato direttamente dal primo ministro giapponese, Yoshihiko Noda che – di fronte alla disappunto dell'opinione pubblica – ha spiegato che il ritorno del nucleare sarà indispensabile per garantire la fornitura elettrica durante la stagione estiva ed evitare eventuali, dannosissimi blackout.