Nel 2022 deforestata un’area di foreste pluviali incontaminate grande come l’intera Svizzera
Nel 2022 è scomparsa definitivamente un'area di foreste pluviali incontaminate estesa come la Svizzera. Nonostante le ripetute promesse dei leader mondiali, la deforestazione ai Tropici lo scorso anno è avanzata a un ritmo di undici campi da calcio al minuto, in aumento del 10% rispetto al 2021 . L’anno scorso, la distruzione della foresta tropicale primaria ha toccato quota 41.000 km2.
Si tratta di dati inquietanti forniti da Global Forest Watch, un progetto del World Resources Institute, informazioni che oltretutto non riguardano l’intero ammontare della deforestazione mondiale ma soltanto quella inerente la foresta tropicale primaria, cioè quelle aree che non sono state disboscate né sono state sottoposte a ricrescita nella storia recente. Si tratta di foreste mature, di lunga crescita, le più preziose per i servizi ecosistemici che svolgono e le più resilienti ai cambiamenti climatici.
Il cambiamento nell'uso del suolo è la seconda maggiore fonte di emissioni di gas a effetto serra dopo la combustione di fonti fossili ed è uno dei principali motori della perdita di biodiversità. Secondo la comunità scientifica limitare il riscaldamento globale a 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali sarà improbabile senza fermare la distruzione delle foreste pluviali. Per questo la distruzione foresta tropicale primaria è particolarmente importante da monitorare e ridurre al minimo. Solo le perdite del 2022, infatti, equivalgono all’emissione in atmosfera di 2,1 GtCO2 (miliardi di tonnellate di CO2), praticamente i gas serra che genera in un anno il quarto inquinatore mondiale, l’India.
In Asia si trovano i Paesi che hanno raggiunto i migliori risultati nella lotta alla deforestazione, mentre Africa e America Latina stentano a frenare l'abbattimento degli alberi e vanno nella direzione opposta. Indonesia e Malesia, spiega il rapporto di Global Forest Watch, hanno tenuto il tasso di disboscamento vicino al minimo storico, con riduzioni rispettivamente del 64 e 57%. Il Brasile – nell'anno preso in esame ancora sotto Bolsonaro – pesa da solo per il 40% della distruzione foresta tropicale primaria del 2022. Male anche Repubblica Democratica del Congo e Bolivia, che salgono al secondo e terzo posto nella classifica dei Paesi peggiori. Crescita sostenuta anche in Ghana (+71%), dove si concentra in aree protette adiacenti a piantagioni di cacao, seguita da Bolivia (+59%), Angola (+52%) e Camerun (+40%).