Nel 2015 sono già 10 i jihadisti espulsi dall’Italia: in contatto con Isis e Al Qaeda
Dall’inizio dell’anno sono già una decina gli stranieri espulsi dal nostro Paese perché ritenuti “pericolosi per la sicurezza nazionale”. Si tratta di maghrebini, balcanici e mediorientali tutti con un lavoro e un regolare permesso di soggiorno. Ma in realtà il loro sogno è diventare jihadisti ed unirsi allo Stato Islamico e Al Qaeda per combattere la guerra santa che da mesi tiene in scacco tutto il mondo. I loro nomi, come riporta il Corriere della Sera, sono stati segnalati dalla polizia di prevenzione, dai carabinieri del Ros e dall’ intelligence. “Alcuni frequentano le moschee, altri vivono più defilati, si vedono in luoghi riservati. Non hanno progetti immediati di attentato, nè sembrano in grado di passare all’azione. Ma frequentano i siti internet di matrice jihadista , sono interessati ai manuali di istruzione per la fabbricazione di esplosivi, a quelli di addestramento di tipo militare. Qualcuno ha manifestato l’intenzione di partire. Altri fanno opera di proselitismo tra i propri connazionali”. A facilitare il provvedimento di espulsione è stata anche la violazione delle norme sull’immigrazione.
150 persone controllate in Italia dopo Charlie Hebdo
A questi dieci nomi potrebbero presto aggiungersene altri: il Comitato analisi strategica antiterrorismo sta infatti vagliando altre liste di sospettati. Ci sarebbero ancora quattrocento identità da controllare con attenzione. Tra loro potrebbero esserci anche predicatori in missione in Italia per reclutare foreign fighthers, combattenti occidentali da spedire sui luoghi di guerra, in primis in Siria. In Italia ci sono almeno 150 le persone finite sotto controllo dopo gli attentati di Parigi. Nomi segnalati da funzionari di sicurezza europei e americani, ma anche stranieri coinvolti negli anni scorsi in indagini avviate dalle procure italiane o per controlli casuali. Sempre il Corsero rivela che il Paese foriero di potenziali jihadisti è Turchia, via di transito per siriani e mediorientali che vogliono raggiungere il vecchio Continente. Secondo un dossier diffuso dagli 007 di Ankara “sono almeno tremila le persone che hanno legami con lo Stato Islamico e a loro vanno aggiunti almeno 1.000 turchi che sono già andati a combattere con le truppe del Califfato”.