Negli USA superati i 400mila morti di Covid
Gli Stati Uniti hanno superato la soglia dei 400mila morti di Covid-19 confermandosi il primo paese del mondo per numero di vittime: alle loro spalle, ma con quasi la metà dei decessi, si posizione il Brasile, quindi più distaccati India, Messico, Regno Unito e Italia. A renderlo noto la Johns Hopkins University, che dall'inizio dell'emergenza sanitaria è ritenuta una delle fonti più attendibili per monitorare l'andamento della pandemia in tutto il mondo. Lo Stato di New York è quello che ha fatto registrare più vittime (oltre 41mila) seguito da California (34mila), Texas, Florida, New Jersey, Illinois, Pennsylvania, Michigan e a seguire tutti gli altri. Preoccupa particolarmente la situazione in California, primo territorio americano a registrare oltre tre milioni di casi di Covid-19. Il numero dei contagi nello Stato più popoloso del paese è triplicato nel corso degli ultimi due mesi. E più di un milione è stato registrato nella contea di Los Angeles, dove una persona su 10 ha contratto il virus e dove – sempre secondo la Johns Hopkins University – le vittime sono quasi 14mila.
Morti in rapporto alla popolazione: Regno Unito peggio degli USA
Sebbene gli Stati Uniti siano in assoluto il paese che sta pagando il prezzo più alto alla pandemia di coronavirus è il Regno Unito la nazione che – in rapporto alla popolazione – sta facendo registrare nelle ultime settimane i dati più preoccupanti a causa del dilagare – ormai apparentemente fuori controllo – della cosiddetta variante inglese: in UK, infatti, i decessi ogni milione di abitanti sono 16,7, i nuovi contagi confermati sono 664 per milione. Dati impressionanti sebbene negli ultimi 7 giorni i nuovi positivi sono diminuiti del 22% rispetto alla settimana precedente. Simon Stevens, amministratore delegato del servizio sanitario nazionale, ieri ha ammesso: "La situazione è molto chiara e non ho nessuna intenzione di indorare la pillola: strutture sanitarie, medici e infermieri sono sotto una pressione estrema. Dal giorno di Natale abbiamo visto un aumento di 15mila pazienti ricoverati negli ospedali di tutta l'Inghilterra".