Negli USA gli immunocompromessi riceveranno la quarta dose di vaccino anti Covid
Mentre gli abitanti della stragrande maggioranza delle nazioni a basso reddito non hanno ancora ricevuto neppure la prima dose di vaccino contro la Covid-19 gli Stati Uniti si preparano a somministrare la quarta dose ai soggetti affetti da patologie che li rendono moderatamente o gravemente immunocompromessi: è quanto emerge da un aggiornamento delle linee guida dei CDC, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, secondo i quali le persone con particolari problemi di salute di età superiore ai 18 anni che hanno completato una serie primaria di vaccini mRNA e hanno ricevuto una dose aggiuntiva di vaccino mRNA "possono ricevere una singola dose di richiamo (Pfizer-BioNTech, Moderna o Janssen) almeno 6 mesi dopo aver completato la terza dose di vaccino mRNA". Insomma, gli Stati Uniti si apprestano ad avviare la somministrazione della quarta dose di vaccino alle persone over 18 moderatamente e gravemente immunocompromesse.
La quarta dose di vaccino contro il Covid-19 potrebbe riguardare milioni di cittadini americani: nella platea dei "moderatamente e gravemente immunocompromessi" ci sono infatti i soggetti in terapia per un tumore o una leucemia, alcuni destinatari di trapianto di organi e cellule staminali, le persone affette da Hiv in stato avanzato e coloro che assumono corticosteroidi e altri farmaci in grado di debilitare il sistema immunitario. Secondo le stime dei Cdc circa 9 milioni di persone che risiedono negli Stati Uniti, pari al 2% della popolazione, potrebbero potenzialmente ricevere la quarta dose di un caccino a mRna.
Oms, moratoria sulla terza dose di vaccino. Negli Usa arriva la quarta
Poco più di due mesi fa Mike Ryan, direttore del programma di emergenza sanitaria dell'OMS, aveva proposto una moratoria sulla terza dose di vaccino contro il Covid: "Si stanno distribuendo giubbotti di salvataggio a persone che ne indossano già uno, mentre lasciamo annegare tutti gli altri sprovvisti di qualsivoglia protezione", aveva dichiarato, utilizzando un'efficace metafora nel tentativo di far comprendere quanto sia importante un'equa distribuzione dei vaccini. In fondo basta guardare i numeri: in Africa, ad esempio, solo il 5,5% della popolazione ha ultimato il ciclo di vaccinazione.