Navi italiane troppo vicine alla costa libica, il Governo di Tobruk: “Difenderemo nostra sovranità”
AGGIORNAMENTO: Arriva la nota ufficiale della Difesa, che smentisce la notizia: "La notizia diffusa stamane da fonti libiche circa la presenza ieri di tre navi italiane nelle acque territoriali libiche è falsa. Tutte le navi militari italiane presenti nel Mediterraneo operano in acque internazionali rispettando i limiti stabiliti dai trattati".
Non accennano a migliorare i rapporti diplomatici tra l'Italia e il Governo di Tobruk, che controlla la parte orientale della Libia e la costa di Bengasi (dalla quale partono molti dei barconi carichi di migranti diretti alla volta di Sicilia e Calabria). Poche ore fa, infatti, il Governo di Tobruk, attraverso i suoi canali social ufficiali, ha espresso una ferma condanna rispetto a quella che ritiene di essere una violazione delle proprie acque territoriali da parte delle navi militari italiane. Sotto osservazione sarebbe dunque il tragitto compiuto da tre navi da guerra italiane, che si sarebbero spinte fino alla costa di Bengasi, in prossimità della città di Daryana, a 55 chilometri da Bengasi. Il Governo di Tobruk ha parlato senza mezzi termini di "sovranità violata", lasciando intendere di considerare non tollerabile la presenza delle navi italiane nelle proprie acque. Una sovranità che si intende difendere "utilizzando ogni mezzo".
Dalla Farnesina per ora, nessun commento. Le navi potrebbero essere quelle impegnate in operazioni contro gli scafisti, ma sul punto non c'è ancora alcuna conferma ufficiale.
Devastato cimitero italiano a Tripoli – Nuovamente devastato il cimitero cattolico italiano di Tripoli “Hammangi”: a farlo sapere è l’Associazione Italiana Rimpatriati dalla Libia (Airl), che ha diffuso anche le foto che testimoniano lo sfregio. “Sono immagini che si commentano da sole per la loro inciviltà e che completano il quadro tragico della situazione in Libia”, ha detto la presidente Giovanna Ortu.