Nave mercantile Rbd Anema e Core presa dai pirati: sale a 11 il numero dei marittimi italiani in ostaggio
E' successo di nuovo. Dopo il sequestro della Savina Caylyn e della Rosalia D'Amato, i pirati africani hanno colpito nuovamente l'Italia e le sue navi. Ad andarci di mezzo, stavolta, è stata la nave Rbd Anema e Core, un mercantile atto al trasporto di gasolio. Mentre gli altri due mezzi che, ricordiamo, sono ancora nelle mani dei banditi del mare vennero attaccati nelle vicinanze del Golfo di Aden, dove hanno le loro basi le gang del Corno d'Africa, stavolta l'attacco è stato localizzato nel golfo della Nigeria, nelle acque territoriali della Repubblica del Benin.
L'equipaggio a bordo della Rbd Anema e Core, la nave appartenente alla società armatoriale Rbd Armatori Spa con sede a Torre del Greco (NA), è composto da 23 persone: 20 filippini, un romeno (il comandante) e due italiani (il primo ufficiale e un allievo ufficiale). Da quello che è dato sapere dalle prime fonti d'agenzia, si sarebbe trattato di un assalto effettuato quasi a mani nude. Sembrerebbe, infatti, che il mercantile sia stato preso da soli tre pirati, anche se le modalità dell'attacco sono ancora sconosciute. Da quello che è dato sapere la pirateria africana fa sfoggio di attacchi repentini; soltanto una volta presa la nave i predoni chiedono rinforzi ad altri banditi, col quale successivamente si divideranno il bottino. A lanciare l'allarme attorno alle 2.40 ora locale è stato il sistema automatico Sas, successivamente confermato dall'ufficiale addetto alla sicurezza della compagnia armatrice.
I predoni del mare hanno colpito ancora e il bilancio delle navi italiane sequestrate dalle gang del mare sono al momento 3: la Savina Caylyn presa l'8 febbraio scorso, la Rosalia D'Amato il 20 aprile e infine la Rdb Anema e Core. Dopo l'ennesimo attacco, sale anche il numero degli italiani ostaggio dei pirati: sarebbero al momento circa 13. Ad ogni modo, il Ministero degli Esteri ha fatto sapere che la Farnesina è in contatto con la società armatrice che sta monitornando la situazione nel Golfo della Nigeria grazie alla Capitaneria di Porto locale.