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Navalny e Aung San Suu Kiy, i pretesti che i loro avversari politici hanno usato per imprigionarli

Cosa hanno in comune Alexei Navalny e Aung San Suu Kyi? I loro oppositori politici li hanno messi a tacere, arrestandoli, con accuse che di politico hanno ben poco: mentre l’oppositore del presidente russo Vladimir Putin è stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere con l’accusa di avere violato la libertà vigilata decisa a seguito di una precedente condanna, la leader birmana è accusata di aver importato illegalmente e di aver utilizzato dispositivi di comunicazione, dei comunissimi walkie talkie, trovati nella sua abitazione.
A cura di Ida Artiaco
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Il paragone potrebbe sembrare azzardato ma Alexei Navalny, il più importante oppositore del presidente russo Vladimir Putin, e Aung San Suu Kyi, la 75enne premio Nobel per la Pace e leader della Lega nazionale per la democrazia arrestata nei giorni scorsi dopo il colpo di stato dell'esercito in Myanmar, potrebbero avere qualcosa in comune. Entrambi, infatti, sono stati letteralmente "fatti fuori" dai propri oppositori politici con accuse alquanto particolari. Un modo come un altro per giustificare i loro arresti e i motivi politici che li spingono.

Aung San Suu Kyi arrestata per aver violato legge sull'import-export

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Partiamo proprio dalla leader e consigliera di Stato birmana, che è stata arrestata nei giorni scorsi dopo il colpo di stato messo a segno dall'esercito del Myanmar che da settimane continuava a denunciare irregolarità durante le elezioni legislative dello scorso novembre, vinte in modo schiacciante dalla Lnd di Aung San Suu Kyi con l'80% delle preferenze. La 75enne, che si troverebbe agli arresti domiciliari nella sua residenza a Naypyidaw, è accusata di aver importato illegalmente e di aver utilizzato dispositivi di comunicazione, dei comunissimi walkie talkie, trovati nella sua abitazione. Dispositivi portati nel Paese asiatico in modo illecito e poi utilizzate senza permesso. È quanto ha riferito la Bbc, che a sua volta cita un documento di polizia presentato in tribunale. Aung San Suu Kyi dovrebbe restare ai domiciliari fino al prossimo 15 febbraio, così come il presidente deposto Win Myint, accusato invece di violazione della legge sulla gestione delle calamità naturali per aver infranto le misure di contrasto alla diffusione del Coronavirus incontrando sostenitori durante la campagna elettorale.

Navalny condannato per aver violato la libertà vigilata

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Anche l'accusa con la quale è stato fermato Alexei Navalny ha poco a che fare apparentemente con il suo dissenso politico. L'oppositore del presidente russo Putin è infatti stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere con l’accusa di avere violato la libertà vigilata decisa a seguito di una precedente condanna. Navalny aveva violato i termini perché si trovava in ospedale in Germania per ricevere le cure successive all’avvelenamento tramite agente nervino che secondo lui, e secondo diverse ricostruzioni giornalistiche, sarebbe stato ordinato dai servizi di sicurezza russi. Ma lo stesso interessato ha sostenuto che la condanna sia stata dettata da motivi politici. Nel corso dell'udienza, tenutasi ieri, Navalny ha detto che il suo arresto è solo un modo per spaventare milioni di persone e ha ringraziato "chi combatte e non ha paura", riferendosi ai molti che in questi giorni hanno protestato per chiedere la sua scarcerazione.

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