Naufragio nel Mediterraneo, 73 migranti “presumibilmente morti” al largo della Libia
Sarebbero almeno 73 le vittime di un naufragio al largo della Libia. A comunicare l’ennesima tragedia del mare è il portavoce dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni, Flavio di Giacomo. Finora sono 11 i corpi recuperati dalla Mezzaluna rossa libica e dalla polizia locale, 62 persone invece restano disperse.
Solo in sette, sopravvissuti al naufragio, sono stati portati in ospedale. Sette persone che son riuscite a tornare a terra in condizioni "estremamente disastrose", spiega l'Oim Libia. I corpi della vittime – dieci uomini e una donna – sono stati trascinati dalle onde nella spiaggia di Qasr Al-Akyar.
Il barcone con circa 80 persone a bordo sarebbe partito dal villaggio di Qasr al-Khayar, 80 chilometri a est della capitale Tripoli, diretto verso le coste europee. Il naufragio risale a martedì e rappresenta l'ultima tragedia nel Mediterraneo centrale. Una tragedia che ha portato il bilancio delle vittime su questa rotta a almeno 130 migranti solo quest'anno.
La Libia rappresenta la principale piattaforma di partenza dei migranti irregolari che tentano di raggiungere le coste europee attraverso la pericolosa rotta del Mediterraneo centrale: poco più della metà degli oltre 100mila migranti sbarcati in Italia via mare nel 2022 è partito dalle coste di Tripolitania e Cirenaica.
Secondo il Missing Migrants Project di Oim, nel 2022 sono stati registrati più di 1.450 morti o dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale: sono più di 17.000 dal 2014 a oggi.
L'ong Caminando Fronteras, specializzata in migrazioni nel Mediterraneo occidentale e lungo la rotta Nordafrica-Canarie, ha denunciato oggi che 70 persone, tra cui 12 minori, risultano disperse in due tragedie del mare nell'Atlantico. "Si tratta di 34 vittime nel caso di un'imbarcazione e di 36 di un'altra", così la portavoce di Caminando Fronteras Helena Maleno all'Ansa.