Naufragio della nave Sea Story nel Mar Rosso, poche speranze per i 9 dispersi: “Onda ha capovolto la barca”
La nave turistica Sea Story trasportava 44 passeggeri, di cui 14 membri dell'equipaggio. La nave è affondata al largo della costa di Marsa Alam nel Mar Rosso intorno alle 5.30 del mattino di ieri, lunedì 25 novembre. Sono state portate in salvo circa 31 persone tra ieri e oggi, martedì 26 novembre, mentre altre 9 risultano disperse. Secondo i soccorritori, però, le persone che mancano all'appello sarebbero annegate e le speranze di trovarle vive sono pochissime.
Quattro corpi sono stati recuperati poco fa durante le operazioni di salvataggio delle autorità, mentre altri tre sopravvissuti sono stati riportati a riva. Le ricerche erano state interrotte con il calare del sole, ma 24 ore dopo la tragedia le speranze di salvare ancora qualche vita umana sono ridotte all'osso. Tra i dispersi, spiegano invece le autorità britanniche, ci sarebbero due cittadini inglesi caduti in mare nei pressi delle coste egiziane. Altri due sono stati salvati con gli altri 31 superstiti trascinati a riva. Il Foreing Office del Regno Unito ha affermato di fornire supporto consolare a diversi cittadini britannici e alle loro famiglie, coinvolte in qualche modo nel naufragio.
Naufragio della nave turistica nel Mar Rosso, poche speranze per i dispersi
Delle 31 persone salvate, alcune sono state trasportate in elicottero per ricevere le cure mediche del caso. Sull'imbarcazione vi erano anche 4 tedeschi, 5 spagnoli, 2 belgi, 2 americani, 3 slovacchi, 2 svizzeri, 2 polacchi, 2 norvegesi, 4 egiziani, un turista irlandese, un finlandese e un cittadino cinese. I 13 dispersi comprendono i due cittadini inglesi delle quali non si hanno ancora notizie e 4 egiziani.
Secondo quanto emerso dalle prime indagini, la Sea Story stava portando i turisti lungo la costa per una battuta di immersioni. Per cause ancora da accertare, la nave ha colpito una barriera corallina prima del naufragio. Intorno alle 5.30 del mattino, dall'imbarcazione è stato lanciato un segnale di aiuto.
La nave aveva lasciato il porto di Port Ghalib il 24 novembre e avrebbe dovuto fermare alla marina di Hurghada il 29 novembre. Sono ancora in corso le operazioni di ricerca e soccorso con elicotteri e unità della Marina egiziana alla ricerca di sopravvissuti. Chi è stato portato in salvo ha raccontato alle autorità gli attimi prima della tragedia e "l'onda che ha colpito la Sea Story", causando il capovolgimento della nave di lato in circa 5 o 7 minuti. Esclusa per il momento la presenza di un difetto tecnico poiché la Sea Story aveva ottenuto tutte le licenze necessarie alla navigazione.
I primi 28 superstiti portati a riva sono stati tratti in salvo dalla nave militare El Fateh, la prima a giungere sul posto dopo l'allarme, mentre altre 3 persone sono state soccorse poche ore fa durante le operazioni di ricerca. I feriti gravi sono subito stati ricoverati e portati in ospedale con gli elicotteri, mentre coloro che hanno riportato lesioni più lievi sono stati affidati ai medici del primo soccorso per le cure del caso. Le operazioni per il recupero dei dispersi sono andate avanti per 12 ore con navi e aerei militari. Le ricerche sono state abbandonate solo con il buio. Le speranze dei soccorritori di ritrovare le 9 persone che mancano all'appello sono pochissime: secondo le autorità intervenute, infatti, coloro che non sono stati salvati sarebbero già annegati.
Cosa sappiamo della Sea Story, la nave naufragata nel Mar Rosso
La Sea Story è una nave turistica molto lussuosa lunga circa 44 metri e varata nel 2022. L'imbarcazione è dotata di 18 cabine e una capienza di 36 persone. A bordo con lo staff di 14 dipendenti egiziani vi erano 31 turisti provenienti da 12 Paesi (Germania, Spagna, Belgio, Cina, Stati Uniti, Slovacchia, Svizzera, Gran Bretagna, Polonia, Norvegia, Irlanda, Finlandia). La Farnesina ha confermato anche nella giornata di ieri che non vi sono italiani coinvolti nel naufragio.
Sulle dinamiche del naufragio vi sono ancora pochissime certezze, ma il capitano della Sea Story potrebbe essersi spinto molto più a sud della meta finale per evitare perturbazioni annunciate dal Meteo egiziano già sabato. Quello spostamento sarebbe stato letale per le 45 persone a bordo della nave. Nella notte, infatti, le 45 persone sull'imbarcazione sarebbero state spinte contro la barriera corallina. La falla avrebbe poi contribuito al rapido inabissamento della barca. Per ora restano sconosciute le identità dei dispersi.