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Guerra in Ucraina

Nato: “Se la Russia userà armi nucleari ci saranno gravi conseguenze, natura conflitto cambierebbe”

“Qualsiasi uso di armi nucleari avrà gravi conseguenze per la Russia, così come qualsiasi attacco deliberato contro infrastrutture critiche della Nato riceverà una risposta ferma e compatta”: lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
A cura di Annalisa Girardi
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Se il Cremlino utilizzerà armi nucleari, ci saranno gravissime conseguenze per la Russia. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, parlando dell'ultima escalation nella guerra in Ucraina in un'intervista all'emittente americana Nbc. "Qualsiasi uso di armi nucleari avrà gravi conseguenze per la Russia, così come qualsiasi attacco deliberato contro infrastrutture critiche della Nato riceverà una risposta ferma e compatta", ha detto Stoltenberg. Che ha definito le parole del presidente russo Vladimir Putin sulla possibilità di ricorrere alle armi nucleari come "pericolose e sconsiderate". Sicuramente, ha proseguito Stoltenberg, "la natura del conflitto cambierebbe" se si passasse dalle parole ai fatti.

Negli ultimi giorni Vladimir Putin non ha solo alzato i toni. Con un referendum ha anche annunciato l'annessione di quattro regioni, quelle di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. La reazione da parte di Kiev è stata quella di presentare una rapida domanda di adesione all'Alleanza atlantica. Rispetto a questa richiesta Stoltenberg ha sottolineato che qualsiasi decisione deve essere concordata e assunta all'unanimità tra tutti gli alleati. Per poi aggiungere che il modo migliore per rispondere all'annessione dei territori ucraini da parte di Mosca è continuare a sostenere Kiev. La riconquista di Lyman, del resto – ha aggiunto il segretario Nato-, dimostra proprio come le forze ucraine siano in grado di respingere quelle russe.

Per ora si sono espressi a favore di una celere adesione di Kiev all'Alleanza nove Paesi membri, che hanno presentato una dichiarazione congiunta per esprimere il loro sostegno. Si tratta di Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Romania e Slovacchi. I quali hanno anche chiesto a tutti gli altri Stati Nato di rafforzare il sostegno militare all'Ucraina.

Chiaramente le cose sono molto complicate. In primo luogo, il fatto che l'Ucraina sia già in guerra rende il processo praticamente impossibile, a meno di non voler scatenare una guerra mondiale devastante. "Abbiamo visto che sono stati in grado di prendere una nuova città, Lyman, e questo dimostra che gli ucraini stanno facendo progressi, sono in grado di respingere le forze russe per coraggio, per il loro coraggio, per le loro capacità, ma naturalmente anche grazie alle armi avanzate che gli Stati Uniti e altri alleati stanno fornendo. Qualsiasi decisione sull'adesione deve essere presa per consenso, tutti i 30 alleati devono accettare di prendere tale decisione", ha concluso Stoltenberg.

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