Natascha Kampusch, la morte dell’aguzzino: forse fu omicidio
Wolfgang Priklopil potrebbe essere stato ucciso. L’aguzzino di Natascha Kampusch, la bambina austriaca rapita e tenuta segregata per nove anni, non si sarebbe suicidato, come riferito dalle autorità nel 2006. Natascha riuscì a liberarsi dal suo carcerario nell’agosto di sei anni fa, e poche ore dopo Priklopil fu trovato morto. Ufficialmente l’uomo si sarebbe suicidato appoggiando la testa sulle rotaie e facendosi travolgere da un treno espresso, ma a distanza di anni il caso è riaperto, in seguito al reportage di un popolare tabloid svizzero, ’20 Minuten’. Wolfgang Priklopil sarebbe stato assassinato dal suo migliore amico, Ernst Holzapfel, l’unica persona che aveva visto Natascha durante gli anni della sua prigionia. L’aguzzino aveva fatto credere all’amico che la ragazzina fosse, in realtà, la sua fidanzata.
L'aguzzino della Kampusch ammazzato da un amico – Numerose le prove a sostegno della tesi, questa la principale: Priklopil sarebbe stato assassinato perché l’amico aveva scoperto che Natascha era la sua prigioniera. Secondo una perizia grafologica, poi, la lettera d’addio che Wolfgang avrebbe scritto per sua madre, prima del suicidio, sarebbe opera, in realtà, di Ernst Holzapfel. Il corpo del carcerario, poi, fu ritrovato integro, a parte la testa mozzata: un treno avrebbe dovuto travolgere il corpo dell’uomo interamente. Ernst u l’ultima persona a vedere Wolfgang nel giorno della sua morte, in un centro commerciale vicino Vienna. L’amico gli confessò di essere angosciato per la fuga di Natascha, e, giorni dopo, lo stesso Hernst fu sospettato di essere stato il complice di Priklopil. L’inchiesta a tal riguardo fu chiusa nel 2010, ma il caso si riapre. Se Priklopil fosse stato realmente assassinato dall’amico Ernst, è del tutto presumibile che quest’ultimo abbia voluto far fuor l’aguzzino per l’orrore di quanto scoperto: Natascha non era la sua fidanzata, bensì la vittima di una prigionia durata 9 anni e iniziata quando la ragazza era ancora una bambina.