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Nasconde gravidanza e getta bimba dalla finestra, mamma manager condannata: “Temeva per la carriera”

Un giudice tedesco ha condannato una giovane mamma manager di 28 anni accusata di aver ucciso la figlioletta appena nata lo scorso anno gettandola da una finestra. La donna sosteneva di non essersi accorta di essere incinta e di aver fatto cadere la piccola.
A cura di Antonio Palma
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"L'imputata non era disposta a mettere in pausa i suoi progetti di vita per un figlio, in particolare la sua crescita professionale" con queste parole un giudice tedesco ha condannato una giovane mamma manager di 28 anni accusata di aver ucciso la figlioletta appena nata lo scorso anno gettandola da una finestra. La donna, Katarina Jovanovic, di Lauffen am Neckar, nello stato tedesco del Baden-Württemberg, è stata dichiarata colpevole di omicidio non premeditato dal tribunale distrettuale di Heilbronn.

Secondo l'accusa, la donna temeva che la neonata le avrebbe rovinato la carriera. Per questo avrebbe tenuto nascosto la gravidanza a tutti, partorendo poi in segreto a casa sua nel settembre dello scorso anno. Subito dopo il parto, la donna ha gettato la figlia neonata dalla finestra del suo appartamento da un'altezza di quasi 3 metri e mezzo facendola precipitare sull'asfalto sottostante dove è morta.

A dare l'allarme erano stati alcuni passanti  che avevano trovato il corpo della neonata in strada sotto il balcone della 28enne, chiamando subito la polizia che poi è risalita in poco tempo alla donna. Jovanovic ha ammesso di aver gettato la bimba all'inizio del processo ad aprile, ma non è riuscita a spiegare il motivo esatto affermando di non essersi accorta di essere incinta.

Anche i vicini hanno raccontato ai media locali di non aver idea che la 28enne aspettasse un bambino. "Di recente era cambiata e non ci parlava più ma pensavamo che fosse stressata al lavoro. Nessuno si è accorto che era incinta" hanno spiegato. La difesa ha sostenuto che si è trattato al massimo di omicidio colposo, poiché la donna aveva accidentalmente lasciato cadere la bambina dalle mani dopo averla partorito da sola in casa, senza rendersi conto di essere incinta.

Per i pubblici ministeri, invece, ha deliberatamente nascosto la sua gravidanza a colleghi e amici perché pensava che diventare madre avrebbe rovinato la sua carriera come dirigente del dipartimento legale di una nota azienda in cui lavorava. Per i giudici è stato un atto volontario ma non premeditato.

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