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Nasce la “camicia SS”, l’involontaria creazione di un’azienda catalana

Il simbolo stampato sulle bluse è un fulmine e ricorda le esse stilizzate delle Schutzstaffel. Non è la prima volta che un’azienda d’abbigliamento è costretta a ritirare un proprio capo per associazioni di idee che riconducono al nazismo.
A cura di Redazione
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La blusa "incriminata".
La blusa "incriminata".

Dagli utenti della Rete è stata ribattezza "camicia SS", prima creazione per la "Collezione Eva Braun". E' questo uno dei motteggi degli utenti dei social network, i quali, però, non l'hanno presa solo con ironia. La blusa della Mango, ditta catalana di abbigliamento, ha scatenato aspre polemiche per una camicia femminile su cui è stampata un fulmine stilizzato che ricorda molto da vicino la S della Schutzstaffel, l'organizzazione paramilitare del partito nazista. Sebbene in realtà il simbolo delle SS venga sempre riportato in coppia, mentre la esse sulle bluse sia stampata singolarmente e più volte, un portavoce della Mango, parlando alla Bild, si è detto rammaricato della "sfortunata associazione" di idee. La stessa collezione – che evidentemente con Eva Braun ha poco a che fare – prevede altre due fantasie, una con piccole stelle e l'altra con cuoricini.

Il pigiama di Zara ritirato dal mercato.
Il pigiama di Zara ritirato dal mercato.

Non è la prima volta che un capo di abbigliamento crea imbarazzo perché ritenuto offensivo. Ad oggi la Mango non ha ritirato il proprio capo dal mercato, ma in passato altre aziende sono state costrette a fare diversamente. Anche Zara fu accusata di aver usato simboli strettamente legati al regime nazista: una prima volta per una svastica su una borsa dallo stile "indiano", una seconda volta per una stella gialla cucita su un pigiama a righe che ricordava la divisa imposta agli ebrei nei campi di concentramento tedeschi.

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