video suggerito
video suggerito

Chi sono Adolfo “Fito” Macias e Fabricio Colon Pico, i boss dei narcos a capo delle rivolte in Ecuador

Adolfo “Fito” Macias e Fabricio Colon Pico sono due tra i principali narcotrafficanti dell’Ecuador, nonché tra i registi delle rivolte di questi giorni nel Paese sudamericano, centro di smistamento per la cocaina verso Europa e Stati Uniti.
A cura di Davide Falcioni
128 CONDIVISIONI
Immagine

L'Ecuador è sull'orlo di una guerra civile. Da giorni nel Paese sudamericano si registrano scontri tra le forze dell'ordine e bande di narcotrafficanti dopo l'evasione di due boss criminali, Adolfo "Fito" Macias e Fabricio Colon Pico. Il presidente Daniel Noboa ha proclamato lo stato d'emergenza e – vista la situazione nelle città – dopo aver imposto il coprifuoco ha dichiarato lo stato di "conflitto armato interno", misura che ha immediatamente mobilitato le forze armate e la polizia. Le forze dell'ordine dovranno cercare di riportare condizioni di minima sicurezza in tutto il Paese, contrastando i gruppi armati di narcos soprattutto a Guayaquil, epicentro delle violenze. Nel frattempo, onde evitare un'espansione della crisi, il Perù ha inviato delle forze speciali al confine con l'Ecuador per scongiurare che i disordini possano estendersi in un'area più ampia e varcare le frontiere.

Il bilancio dei frequenti conflitti a fuoco conta ormai decine di vittime, ma sono stati registrati saccheggi di centri commerciali, distruzione di automobili ed altri episodi dal grande clamore mediatico, come l'irruzione di un commando armato in uno studio televisivo del canale TC Television di Guayaquil durante una diretta. Le forze dell'ordine dell'Ecuador, nel frattempo, hanno riferito questa mattina di aver arrestato 329 terroristi uccidendo almeno cinque persone. Il capo del Comando congiunto delle Forze Armate, l'ammiraglio Jaime Vela, ha spiegato in conferenza stampa che due agenti di polizia sono morti e uno versa in gravi condizioni, mentre nessuno dei 139 ostaggi – tra guardie e membri del personale amministrativo di cinque carceri del Paese – ha perso la vita. Nel frattempo, 41 persone rapite sono state salvate. Jaime Vela ha aggiunto che sono state sequestrate 61 armi da fuoco, 23 chilogrammi di sostanze soggette a controllo, 24 esplosivi, 418 munizioni e 19 apparecchi di comunicazione. Inoltre, sono stati ritrovati 125 veicoli denunciati come rubati.

I gruppi di Narcos in Ecuador che stanno destabilizzando il Paese

Stando al decreto firmato dal presidente Noboa gli autori delle violenze sono uomini appartenenti a 22 gruppi di criminali. Si tratta delle organizzazioni Aguilas, AguilarKiller, AK47, Dark Knights, ChoneKiller, Choneros, Corvicheros, Cuartel de las Feas, Cubanos, Fatales, Gánster, Kater Piler, Lagartos, Latin Kings, Lobos, Los p .27, Los Tiburones, Mafia 18, Mafia Trébol, Patrones, R7 e Tiguerones. Sono stati i detenuti appartenenti a queste bande a dare inizio ai disordini nell'ambito dei quali è avvenuta anche l'evasione di due tra i più importanti boss del narcotraffico ecuadoriano. Parliamo di José Adolfo Macías Villamar, soprannominato ‘Fito', e di Fabricio Colón Pico, membro dei Los Lobos.

Adolfo Macìas “El Fito”, il boss evaso due giorni prima del tentato golpe

José Adolfo Macias Villamar, detto "Fito", è il boss della droga più pericoloso dell'Ecuador ed è evaso domenica scorsa dal famigerato carcere di Guayaquil. Il 44enne era a capo dei Los Choneros, una banda che conterebbe circa 8 mila uomini. Spesso definito il ‘nemico pubblico numero uno', Macias era stato condannato nel 2011 a una pena di 34 anni di reclusione ed era già evaso dal carcere nel 2013 prima di essere catturato tre mesi dopo. È sospettato di essere il mandante dell'omicidio di uno dei principali candidati alla presidenziale del 2023, Fernando Villavivencio, giornalista e attivista politico noto per l’impegno contro la corruzione. La fuga di quello che è considerato come l’uomo più pericoloso dell'Ecuador ha rivelato ancora una volta le crepe nel sistema.

Adolfo Macìas
Adolfo Macìas

Fabricio Colón Pico, il leader fuggitivo dei Los Lobos

Tra i criminali sospettati di aver partecipato all'omicidio di Villavicencio c'è un altro boss dei narcos evaso due giorni in pieno stato di emergenza insieme ad altri 31 detenuti: Fabricio Colon Pico, detto el Selvaje (il Selvaggio) o Capitan Pico, capo del cartello Los Lobos in Ecuador, associato al cartello Jalisco Nueva Generacin (CJNG). Il narcos stato arrestato venerdì scorso, il 5 gennaio, in un’abitazione nel nord di Quito e ha ricevuto un ordine di custodia cautelare il 6 gennaio per presunto reato di sequestro di persona. A emetterlo era stata la procuratrice generale, Diana Salazar, che recentemente aveva accusato l’evaso di progettare il suo assassinio. Colon Pico ora è a piede libero: era fra i 32 detenuti evasi dalla prigione attraverso una garitta utilizzata dalle guardie carcerarie.

Gratteri: "I flussi di cocaina dall'Ecuador all'Italia continueranno"

Sulle vicende ecuadoriane è intervenuto, intervistato dal TG1, anche Nicola Gratteri,  Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli nonché grande conoscitore del mondo dei narcotrafficanti sudamericani. Commentando il caos di questi giorni, il magistrato ha dichiarato l'Ecuador è il paese da cui parte la cocaina per tutta Europa e gli USA: "Sul piano della sicurezza è tutto da rifare, il problema non si risolverà con un coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino. L'Ecuador è ormai in mano ai narcos messicani, che stanno condizionando i nascos locali. Stiamo parlando di affari che si aggirano sui 300 miliardi di euro. I flussi di cocaina continueranno e non ci sarà nessuna incrinatura nelle quantità di droga che arriveranno in Italia".

128 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views