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Muslim Ban, Trump ha pronto un nuovo ordine contro i migranti dai paesi Islam

Il presidente americano non ricorrerà alla Corte suprema che ha bocciato il suo blocco dell’immigrazione. Ma va avanti: il nuovo ordine esecutivo potrebbe partire già lunedì o martedì. “Vinceremo la battaglia”, ha detto lui stesso. Dobbiamo fare presto per garantire la sicurezza nazionale”.
A cura di Biagio Chiariello
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Nei giorni scorsi, la Corte d'Appello di San Francisco ha sospeso il bando anti-Islam di Donald Trump. Il presidente Usa però non sembra mollare, per quanto non voglia fare ricorso alla Corte Suprema, appresta a presentare un nuovo bando, come confermato da lui stesso in nottata. Il nuovo inquilino della Casa Bianca ne ha parlato coi giornalisti a bordo dell'Air Force One durante il viaggio verso la sua tenuta di Mar-o-Lago, in Florida, dove passerà il fine settimana in compagnia del premier giapponese Shinzo Abe, suo ospite. "Un nuovo decreto potrebbe essere una cosa molto buona – ha dunque affermato Trump di fronte alla stampa – Abbiamo bisogno di fare in fretta per ragioni di sicurezza nazionale. Vedrete qualcosa già a inizio settimana". “La parte spiacevole” – ha proseguito il presidente Usa – è che “ci vuole tempo da un punto di vista legislativo”. La battaglia però – ha sottolineato – sarà vinta: “Abbiamo anche molte altre opzioni, fra le quali anche quella di emettere un nuovo ordine”.

Nuovo Muslim Ban?

Un ordine, dunque, che andrebbe a sostituire quello bocciato dalla Corte d’Appello e che potrebbe includere nuove e più accurate misure di sicurezza, rispetto al primo provvedimento, cioè quello che poneva un veto agli ingressi da Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen per 90 giorni e che proibiva gli ingressi per 120 giorni ai rifugiati, mentre per i richiedenti asilo siriani erano stati bloccati a tempo indeterminato.

Il dossier su Trump

Nel frattempo la Cnn afferma che "per la prima volta" gli inquirenti USA hanno "trovato conferme" in alcuni delle conversazioni descritte di un dossier realizzato da un ex agente del Mi6 sul Presidente Donald Trump. L'emittente cita conferme avute da diversi funzionari dell'ìntelligence e del dipartimento di Giustizia Usa. Le "conferme non riguardano gli aspetti piccanti del rapporto, ma alcuni colloqui tra cittadini stranieri che effettivamente si sono svolti nei tempi e nei modi descritti nel rapporto". Questo ha dato agli 007 americani e agli inquirenti "maggiore fiducia" nella credibilità del dossier. Secca smentita da parte del portavoce della Casa Bianca Sean Spicer: "Continuiamo a essere disgustati dalle fake news della Cnn".

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