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Muslim ban in Usa: pronte nuove misure anti-migranti, controlli anche sui social media

Il Segretario alla Sicurezza ha annunciato che dopo la fine del blocco ci saranno controlli stringenti anche sulle comunicazioni dei richiedenti asilo. Intanto Trump ha nominato il giudice conservatore Gorsuch alla Corte suprema.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante le continue proteste di piazza e le pesanti critiche giunte da più parti l'amministrazione Usa di Donald Trump prosegue lungo la strada imposta con il cosiddetto Muslim ban cioè il divieto di ingresso negli Usa per almeno 90 giorni a tutti cittadini di 7 Paesi in prevalenza musulmani: Iran, Siria, Iraq, Libia, Sudan, Yemen e Somalia. Secondo il Washington Post, infatti il neo Presidente sarebbe pronto a introdurre altre misure restrittive per i migranti già approntate con il suo staff. In particolare sarebbe pronto un ordine esecutivo per bloccare gli aspiranti immigrati che chiedono l'assistenza pubblica e per allontanare quelli che già vivono negli Stati Uniti e che dipendono attualmente solo dagli aiuti non avendo un lavoro.

I provvedimenti farebbero parte di quel piano annunciato da Trump per ristrutturare il sistema dei visti con l'obiettivo di ridurre gli oneri sociali a carico dei contribuenti americani.  Il decreto sull'immigrazione firmato da Donald Trump "non è un divieto di viaggio per i musulmani", ma una "pausa temporanea per rivedere il sistema di controllo sui rifugiati e i visti", ha confermato anche il Segretario alla Sicurezza, l'ex generale dei Marine John F. Kelly. Kelly ha chiarito che le persone con doppia cittadinanza potranno entrare negli Usa utilizzando il passaporto del Paese senza restrizioni ma che per chi chiede asilo politico ci saranno "controlli estremi" come promesso da Trump. Tra gli accertamenti infatti il responsabile della Sicurezza Nazionale ha citato anche controlli approfonditi delle comunicazioni dei soggetti interessati, compresa la navigazione su internet e le interazioni sui social network.

Intanto non si ferma la protesta anche dei vertici amministrativi statunitensi contro i provvedimenti anti migranti. Circa 900 funzionari del Dipartimento di Stato infatti hanno anno firmato un documento di dissenso nei confronti del Muslim-Ban sfidando di fatto il portavoce della Casa Bianca, che li aveva invitati ad accettare i provvedimenti del Presidente o ad andarsene.  La Casa Bianca dal suo canto ha comunicato di aver autorizzato nelle ultime ore l’ingresso negli Usa di 872 profughi nonostante l’ordine esecutivo del presidente perché erano già pronti per arrivare e bloccarli avrebbe causato "difficoltà ingiustificate".

Trump nomina il conservatore Gorsuch alla Corte suprema

Trump per il momento ha smesso di intervenire sulla questione e durante la giornata ha annunciato invece la sua scelta per il prossimo giudice nella corte suprema. Al posto dello scomparso Antonin Scalia, morto un anno fa, Trump ha nominato il 49enne Neil Gorsuch, un  magistrato conservatore proveniente dal Colorado e noto per le di vedute radicalmente conservatrici. Nel corso della sua carriera giudiziaria infati si pè distinto per le sue posizioni su vari temi etici come il fine vita e l'aborto. Viste le sue posizioni è molto probabile che la conferma dell'incarico in Senato sarà certamente osteggiata in tutti i modi dai democratici che per mesi si son visti bloccare in Congresso la nomina del giudice Merrick Garland, che era stato scelto da Barack Obama

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