Muore di Covid a 35 anni la “maestra degli abbracci”: “La sua vocazione era diffondere gentilezza”
Zelene Blancas, una insegnante di 35 anni diventata famosa nel 2018 per un video diventato virale dei suoi studenti che si abbracciavano, è morta a causa del Coronavirus. Risultata positiva al Covid-19 il 20 ottobre scorso, Zelene – che viveva a El Paso, città di confine in Texas, dove insegnava spagnolo – era stata ricoverata in ospedale dopo qualche giorno e vi è rimasta per circa due mesi, fino a quando la scorsa settimana la giovane donna è deceduta per le complicanze del virus. Il fratello Mario aveva creato una pagina GoFundMe per aiutare a pagare le cure sanitarie della maestra poiché presto non avrebbe più avuto “un reddito e avrebbe dovuto pagare l'assicurazione sanitaria di tasca propria”. Zelene, secondo il fratello, aveva infatti esaurito tutti i giorni di malattia disponibili e le ferie. Il fratello ha raccontato che la giovane donna ha anche trascorso il suo ultimo compleanno in ospedale, senza la famiglia accanto a lei, e che in quella occasione tutte le infermiere le hanno firmato un biglietto di auguri. L'uomo ha potuto vederla solo il giorno prima della sua morte: al New York Times ha raccontato che è stato doloroso vedere la sua unica sorella in un letto d'ospedale respirare attraverso un tubo, col viso gonfio per i trattamenti.
La giovane insegnante era diventata famosa nel 2018 per un video con i suoi studenti che era diventato virale in rete: mostrava i bambini sorridenti mentre si abbracciavano prima di lasciare la scuola per il weekend. Per quel filmato avevano iniziato a chiamarla la “maestra degli abbracci”. Quel suo video, che aveva ottenuto più di 23 milioni di visualizzazioni, era diventato un simbolo di empatia e amore.
L’insegnante, il cui decesso a soli 35 anni ha sconvolto la città, era nota anche per parlare fino a tardi la sera al telefono con i genitori dei suoi studenti. Gestiva un programma di alfabetizzazione per i genitori la sera e quando è iniziata la didattica a distanza per la pandemia di Coronavirus, consegnava i testi per lo studio, con tanto di note scritte a mano, ai suoi studenti. La preside della scuola in cui insegnava ha detto che anche in questi ultimi mesi, dall’ospedale, Zelene chiedeva del suo lavoro a scuola: “La sua vocazione era solo quella di diffondere gentilezza. Incarnava la gentilezza e faceva sentire gli altri speciali. E lo ha fatto dentro e fuori la classe".