Mosca revoca la licenza a Novaya Gazeta, il quotidiano indipendente contro il Cremlino
Un tribunale di Mosca ha revocato la licenza al quotidiano Novaya Gazeta. La richiesta arriva dal Servizio federale per il controllo dei media (Roskomnadzor). Il giudice del tribunale distrettuale Basmanny di Mosca ha riconosciuto come nulla la registrazione di Novaya Gazeta: secondo Roskomnadzor, la testata indipendente "non avrebbe presentato i documenti richiesti nei tempi previsti".
Novaya Gazeta è stata per anni fortemente critica nei confronti del governo di Putin: sulle sue pagine scriveva Anna Politikovlsya, uccisa a Mosca nel 2006. L'ultimo direttore è il premio Nobel Dmitry Muratov, che ha tentato di recente una sorta di armistizio con il Cremlino. La mossa però non ha portato gli esiti sperati.
Il direttore ha già annunciato un ricorso contro la revoca della licenza. Novaya aveva già sospeso le sue pubblicazioni dopo l'invasione in Ucraina. Pur continuando a pubblicare sul web grazie al lavoro di una redazione che lavora fuori dalla Russia, Novaya Gazeta non ha più pubblicato le sue edizioni cartacee per timore di perdere la licenza.
Il giornale aveva denunciato pressioni da parte del governo sulla sua posizione critica riguardante l'invasione in Ucraina. Le interferenze sempre maggiori hanno portato i giornalisti del quotidiano indipendente a scegliere di non pubblicare più editoriali riguardanti la guerra.
Il primo numero del quotidiano uscì nel 1993: a realizzarlo, alcuni giornalisti usciti dalla Pravda (tra cui Muratov che nel 1995 divenne caporedattore). Novaya Gazeta nasce infatti dalla divisione di Pravda: alcuni giornalisti, sostenuti da Michail Gorbacev (che è stato tra gli azionisti fino alla sua morte) fondarono il nuovo quotidiano per occuparsi di inchieste con un budget indipendente.
Fino all'inizio del conflitto in Ucraina, Novaya Gazeta ha continuato ad uscire tre volte alla settimana con le sue edizioni cartacee mantenendo una tiratura di 550.000 copie. Fra le inchieste da loro realizzate si ricordano quelle dell'occupazione del Teatro Dubrovka, lo stupro e l'omicidio di El'za Kungaeva e la presa della scuola di Beslan.
Onu: "Grave violazione dell'indipendenza dei media"
"Siamo profondamente preoccupati per la decisione del tribunale di Mosca di revocare la licenza di Novaya Gazeta, quotidiano autorevole e rispettato il cui caporedattore ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace 2021. Abbiamo espresso i nostri timori sulle minacce alla libertà di stampa e abbiamo notato che la legge sui diritti umani è stata spesso usata per limitare l'espressione delle idee dei cittadini. Questa sentenza è un colpo all'indipendenza dei media russi". Lo ha detto la portavoce dell'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite Ravina Shamdasani