Mosca, migliaia di russi in piazza contro Putin

E' ormai un braccio di ferro quello tra la popolazione russa e il presidente Vladimir Putin accusato dalle opposizioni di brogli elettorali alle recenti elezioni del 4 dicembre. Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi, anche ieri oltre centomila persone sono scese in strada in una grande manifestazione per protestare contro il Governo russo e l'establishment che ormai è alla guida del Paese da oltre un decennio. Non sono bastati il freddo e le minacce del potere per fermare i tanti russi che ormai non sopportano più la classe dirigente del Paese e lottano per un radicale cambiamento nelle istituzioni e nel mondo politico russo.

Il Cremlino ha ben presente la forza di questo movimento e cerca di adottare il classico sistema del bastone e della carota. Se da un lato non esita a bastonare i manifestanti e a imprigionare i leader come Alexey Navalny, dall'altro conforta i cittadini con impegni a varare future riforme del sistema politico ed amministrativo, che però risultano evidentemente solo vaghe promesse senza alcun seguito pratico. Le folle che si stanno riunendo sempre più spesso oggi sono pacifiche e colorate e usano l'arma dell'ironia per attaccare Putin e i suoi uomini, ma non è detto che forme più dure di violenza non inizino ad invadere le strade di Mosca. Lo stesso Navalny dal palco della manifestazione di ieri ha lanciato un duro avvertimento "Qui c'è tanta gente per assaltare il Cremlino, per ora non lo faremo, ma se questi ladri continueranno ad ingannarci lo faremo" ha detto aizzando la folla.

Nonostante le rassicurazioni di Medvedev, sono i toni usati da Putin che non incoraggiano certo alla distensione o al dialogo visto il paragone tra manifestanti e gruppi di scimmie. Anche all'indomani della manifestazione di Mosca il Presidente russo non esita a sfidare la piazza annunciando in un comunicato ufficiale che è ancora lui ad avere la maggioranza in Russia, insomma a voler dire comando ancora io. La polizia intanto continua le su operazioni intimidatorie e anche ieri ha eseguito decine di arresti ai danni di alcuni manifestanti. I leader del movimento però non si arrendono e promettono battaglia a lungo e già hanno in programma un'altra grande manifestazione per l'inizio di febbraio.