Mosca libera lo statunitense Marc Fogel, Washington: “Procediamo verso la fine della guerra in Ucraina”
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Segnali di distensione sempre più evidenti tra Usa e Russia. Washington ha annunciato che Mosca oggi ha liberato l'insegnante statunitense Marc Fogel, condannato a 14 anni di carcere in Russia dopo essere stato trovato nel 2021 in possesso di 17 grammi di marijuana per uso medico. L'uomo è già su un aereo verso gli Stati Uniti e ha già lasciato la Russia. L'annuncio della Casa Bianca è stato accompagnato da un messaggio chiaro da parte di Washington che recita: “Dopo il rilascio di Fogel a Mosca, procediamo verso la fine della guerra in Ucraina".
L'accordo sul rilascio di Marc Fogel è stato negoziato da Steve Witkoff, inviato speciale di Donald Trump per il Medio Oriente che oggi era volato proprio in Russia, formalmente per discutere di Gaza e Israele ma per gli analisti anche per discutere della guerra in Ucraina. Così probabilmente è stato visto l'annuncio della Casa bianca che collega il rilascio del cittadino statunitense al conflitto in Ucraina.
"Il Presidente Trump, Steve Witkoff e lo staff hanno negoziato uno scambio. Il rilascio di Marc Fogel dimostra la buona volontà dei russi e un segno che ci stiamo muovendo nella giusta direzione per porre fine alla terribile e brutale guerra in Ucraina", ha affermato infatti la Casa Bianca nel comunicato anche se non ha fornito ulteriori dettagli sui termini di questo scambio. L'annuncio riferisce infine che l'insegnante statunitense già questa notte tornerà in patria per riabbracciare i suoi cari.
Zelensky: “Senza gli Usa la Ue da sola non basta”
Intanto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha preso atto che se Donald Trump ritirerà il sostegno degli Stati Uniti all'Ucraina, l'Europa da sola non sarà in grado di colmare le necessità. Zelensky punta invece sulle risorse naturali per convincerne Trump a mantenere il sostegno. "Le garanzie di sicurezza senza l'America non sono vere garanzie di sicurezza. Solo i Patriot possono difenderci da tutti i tipi di missili, solo i Patriot. Ci sono altri sistemi europei ma non possono fornire una protezione completa. Quindi anche da questo piccolo esempio si può vedere che senza l'America, le garanzie di sicurezza non possono essere complete", ha spiegato Zelensky,
"L'Ucraina ha le più grandi riserve di uranio e titanio in Europa e non è nell'interesse degli Stati Uniti che queste riserve siano nelle mani della Russia e potenzialmente condivise con la Corea del Nord, la Cina o l'Iran. Non stiamo parlando solo di sicurezza, ma anche di denaro, risorse naturali preziose con le quali possiamo offrire ai nostri partner possibilità che prima non esistevano. Per noi creerà posti di lavoro, per le aziende americane creerà profitti" ha aggiunto.