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Guerra in Ucraina

Mosca accusa: “Usa e Gb attaccheranno basi russe in Siria”. Washington: “Parole di Putin su pace sono vuote”

Secondo l’intelligence estera russa, i servizi di sicurezza statunitensi e britannici propongono di utilizzare militanti del gruppo terroristico Isis, recentemente rilasciati dalle prigioni dalle ‘nuove autorità’, per gli attacchi contro le basi militari russe in Siria.
A cura di Biagio Chiariello
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I servizi di sicurezza USA e UK sarebbero coinvolti nella pianificazione di attacchi contro le installazioni militari russe in Siria, secondo quanto dichiarato dall'intelligence estera russa (Svr). "I servizi segreti britannici stanno elaborando strategie per orchestrare una serie di attacchi terroristici contro le strutture militari russe in Siria, prevedendo l'uso di militanti del gruppo terroristico Isis recentemente liberati dalle prigioni dalle ‘nuove autorità'", ha affermato l'Svr.

Sempre secondo l'intelligence russa, dopo la caduta del governo siriano, gli Stati Uniti e il Regno Unito starebbero lavorando per impedire la stabilizzazione della situazione nel Paese. "Le informazioni ricevute indicano che, a seguito della rimozione del presidente siriano Bashar al-Assad, l'amministrazione uscente statunitense e la leadership britannica puntano a mantenere il caos in Siria e, più in generale, nel Medio Oriente", si legge nella dichiarazione.

Russi tentano sbarco su isola ucraina: respinti

Sul fronte del conflitto tra Ucraina e Russia, ieri il portavoce delle Forze di difesa del sud Vladislav Voloshin, citato da Ukrinform, ha fatto sapere che l'esercito russo hanno tentato di sbarcare sull'isola Kozatsky nella regione di Kherson, ma le forze di difesa ucraine ha respinto l'assalto.

Il direttore dell'agenzia per l'aviazione civile russa ha invece riferito che droni ucraini stavano conducendo attacchi sulla città di Grozny proprio mentre l'aereo della Azerbaijan Airlines, successivamente precipitato in Kazakistan, era in fase di atterraggio.

USA: "Le parole di Putin sulla pace sono vuote"

Intanto arrivano i primi commenti sulle parole del presidente russo Vladimir Putin riferiti alla sua volontà di "porre fine alla guerra" una volta raggiunti gli obiettivi: "Parole vuote pronunciate da un uomo che non merita di essere preso seriamente quando parla di una soluzione", ha dichiarato senza mezzi termini il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, evidenziando le contraddizioni tra le dichiarazioni provenienti da Mosca e le azioni sul terreno.

Gli attacchi russi, infatti, non si sono arrestati nemmeno durante il Natale, e il conflitto ibrido con l’Occidente si è ulteriormente intensificato.

Cremlino: "Non in vista percorso per la pace"

In ogni caso il cammino verso la pace in Ucraina non sembra ancora possibile a causa della posizione del governo di Kiev. Questo è quanto affermato dal portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, come riporta l'agenzia di stampa russa Ria Novosti, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla proposta della Slovacchia di ospitare colloqui di pace con l'Ucraina.

Peskov ha sottolineato che l'elemento cruciale è intraprendere un processo di pace: "Al momento questa direzione non è percepita a causa della posizione ben nota del governo di Kiev", ha affermato.

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