Mosca accusa gli Stati Uniti per il tentato attacco con droni al Cremlino: “Sono loro i mandanti”
Ci sarebbero gli Stati Uniti dietro il tentato attacco con droni verificatosi la scorsa notte contro il Cremlino per attentare alla vita del presidente Vladimir Putin. Almeno è questo quello che ha dichiarato poco fa il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, il quale ha spiegato che i tentativi di Kiev e Washington di smentire la responsabilità di quanto successo "sono ridicoli".
"Tali tentativi di smentire l'accaduto sia a Kiev che a Washington sono, ovviamente, assolutamente ridicoli. Sappiamo molto bene che le decisioni su tali azioni e tali attacchi terroristici non vengono prese a Kiev, ma a Washington. E Kiev esegue solo quello che le viene detto di fare", ha detto Peskov ai giornalisti.
"Non tutte le volte a Kiev viene concesso il diritto di scegliere i mezzi. Anche questo è spesso dettato dall'altra parte dell'Oceano. Lo sappiamo bene e ne siamo consapevoli. Washington deve capire chiaramente che lo sappiamo", ha concluso aggiungendo che "il Comitato investigativo e altre agenzie interessate hanno aperto inchieste sull'attacco anche se non c'è un termine prefissato per la fine delle indagini".
Peskov ha aggiunto che "sappiamo che Papa Francesco pensa costantemente alla pace e a come mettere fine a questo conflitto, ma non siamo a conoscenza di alcun piano dettagliato proposto dal Vaticano".
Già ieri, poche ore dopo il tentato attentato, Mosca aveva accusato l'Ucraina di esserne la responsabile, mentre Kiev aveva negato a sua volta il proprio coinvolgimento con il portavoce del presidente Zelensky, Sergei Nikiforov, che aveva sottolineato: "Non abbiamo informazioni sui presunti attentati contro il Cremlino, ma come ha ripetutamente affermato Zelensky, l'Ucraina sta usando tutte le sue forze e i mezzi a disposizione per liberare i propri territori e non per attaccare altri".
Dalla comunità internazionale sono arrivati appelli ad evitare che il tentato attacco portasse ad una escalation della violenza. "Chiediamo alla Russia di non usare questo presunto attacco come scusa per continuare l'escalation della guerra", ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Sviluppo a Bruxelles. "Quello che ci preoccupa" e' che questo presunto attacco "possa essere utilizzato per giustificare più reclutamento di persone, soldati, più attacchi all'Ucraina", ha spiegato.
Anche la Cina ha invitato alla calma e alla moderazione dopo gli attacchi compiuti da droni contro il Cremlino, secondo quanto denunciato dalla Russia. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato nel briefing quotidiano che la posizione di Pechino "sulla crisi ucraina è coerente e chiara: tutte le parti dovrebbero evitare di intraprendere qualsiasi azione che possa aggravare ulteriormente la situazione".
Ieri gli Stati Uniti, tramite un funzionare, avevano fatto sapere alla Cnn che non avevano avuto "alcun avvertimento sul presunto attacco con droni sferrato la notte scorsa contro il Cremlino e che la Russia ha affermato essere un tentativo di omicidio del presidente Vladimir Putin. Qualunque cosa sia successa, non c'è stato alcun preavviso", ha detto il funzionario, aggiungendo che le autorità stavano ancora cercando di capire cosa sia successo esattamente. Oggi il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha definito le accuse lanciate da Mosca "false e ridicole".