Morto presidente russo di Lukoil, Ravil Maganov caduto dalla finestra dell’ospedale: “Suicidio”
È morto Ravil Maganov, top manager della compagnia petrolifera russa Lukoil. A dare notizia del decesso illustre nel mondo dell’imprenditoria russa è Reuters, che cita proprie fonti, ma la notizia è rilanciata anche da alcuni media russi. Maganov sarebbe morto in maniera tragica mentre era ricoverato in ospedale a Mosca per un infarto.
La tragedia è avvenuta nella prima mattinata di oggi, giovedì 1 settembre, intorno alle 7.30. Secondo le stesse fonti, il presidente del consiglio di amministrazione e primo vice presidente esecutivo della compagnia petrolifera russa Lukoil, sarebbe morto dopo essere caduto dalla finestra dal sesto piano un ospedale della capitale russa mentre era ricoverato.
Secondo le agenzie di stampa russe come Tass, Ravil Maganov si sarebbe suicidato mentre si trovava ricoverato alla Central Clinical Hospital , una struttura medica a ovest di Mosca. "Il capo del consiglio di amministrazione di Lukoil, Maganov, si è suicidato nel Central Clinical Hospital di Marshala in via Tymoshenko. Era stato ricoverato in ospedale per un infarto. Inoltre, aveva assunto antidepressivi", ha riferito una fonte delle forze dell'ordine russe a Tass. Secondo i media russi, gli era stata diagnosticata una grave malattia cardiovascolare.
Ravil Maganov aveva 67 anni e lavorava in Lukoil dal 1993, poco dopo l'avvio dell'azienda. Maganov ha iniziato la sua carriera nell'industria petrolifera dell'URSS negli anni '80. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, ha ricoperto posizioni di rilievo a Lukoil. Ne aveva supervisionato il settore raffinazione, la produzione e l'esplorazione, diventandone poi presidente nel 2020.
Lukoil, seconda più grande compagnia petrolifera russa, dal suo canto ha confermato la morte del manager ma, tramite un comunicato, ha riferito che Maganov è morto "dopo una grave malattia", senza però fornire ulteriore dettagli.
Quello di Maganov è almeno il quinto caso di presunto suicidio tra i "top manager" di grandi aziende russe quest'anno e le circostanze sono sicuramente sospette. Del resto dopo essere stato premiato dalla Federazione Russa, ricevendo tre medaglie e tre volte il Premio del governo per la scienza e l'ingegneria in passato, era stato criticato di recente per le sue posizioni sulla guerra in Ucraina. Lo scorso marzo, infatti il board di Lukoil aveva chiesto in un comunicato "la rapida fine del conflitto armato" in Ucraina, e aveva espresso "sincera empatia per tutte le vittime". "Supportiamo, con forza, la ricerca di un cessate il fuoco duraturo e una risoluzione dei problemi tramite negoziazioni serie e sforzi diplomatici. Lukoil, in tutte le sue attività, aspira a contribuire alla pace alle relazioni internazionali, ai legami umanitari" recitava la nota. Maganov tuttavia si è sempre astenuto dal criticare personalmente Vladimir Putin.