Morto Peter Gotti, ultimo padrino di New York: era a capo del clan mafioso dopo il fratello John
Peter Gotti, ultimo padrino di New York a capo dell'omonima famiglia mafiosa di origine napoletana dopo il temuto fratello John, è morto per cause naturali all'età di 81 anni nel carcere di Butner, in North Carolina, dove era detenuto dal 2003 per una condanna a 25 anni. Malato da tempo, con problemi al cuore, alla tiroide e parzialmente cieco, Gotti aveva chiesto invano il trasferimento agli arresti domiciliari un anno fa e di nuovo nel dicembre scorso. Ma, nonostante il peggioramento delle sue condizioni di salute e la forte diffusione del Coronavirus nel penitenziario, i giudici hanno usato con lui la mano dura, perché lo consideravano ancora un crudele criminale, nonostante l'età. Peter ha ereditato il ruolo di guida della famiglia Gotti e del clan Gambino dal ben più famoso fratello John, quando questi fu arrestato e condannato all’ergastolo nel 1992: era stato quest'ultimo nel corso degli anni Ottanta a spodestare la famiglia dei Gambino, di cui presero il comando, dall'apice della mafia della Grande Mela.
Era stato proprio John nel 1985 a comandare l'omicidio, poi portato a termine da quattro dei suoi uomini, del capo dei Gambino, Paul Castellano e del suo vice, Thomas Bilotti, caduti in un agguato all’uscita di Sparks, celebre steakhouse di Manhattan. Peter, che lavorava per una società privata di raccolta della spazzatura, uno dei business della mafia, e svolgeva incarichi minori come raccogliere il pizzo dai negozianti, quando il fratello divenne il capo della più potente famiglia criminale, si vide assegnare ruoli sempre più importati. Fino a quando nel 1999, quando John, morto poi di tumore dopo una decina di anni, fu condannato all'ergastolo proprio per l'assassinio di Castellano, non gli successe. Ma la sua egemonia durò poco: Peter finì in carcere poco dopo il decesso del fratello. Eppure, nel periodo della sua reggenza del clan, combinò molti disastri. Primo tra tutti, quello di non riuscire ad ammazzare Salvatore "Sammy the Bull" Gravano, l’uomo che collaborando con l’FBI smantellò tutto il clan e mise in enorme crisi la gestione di Cosa Nostra americana.