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Morto per Covid lo Squartatore dello Yorkshire, il serial killer che ha ucciso 13 donne

È stato ucciso dal Covid Peter Sutcliffe, lo squartatore dello Yorkshire, il serial killer britannico che tra gli anni Settanta e Ottanta ha falciato le vite di 13 donne, massacradnole a sassate e sfregiando i corpi col coltello. Sutcliff stava scontando l’ergastolo quando nella prigione di massima sicurezza di Frankland quando prima che venisse trasferito nell’ospedale di North Durham dove è morto a 24 anni.
A cura di Angela Marino
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È stato ucciso dal Covid Peter Sutcliffe, lo squartatore dello Yorkshire, il serial killer che tra gli anni Settanta e Ottanta ha falciato le vite di 13 donne. Stava scontando la sua pena detentiva nella prigione di massima sicurezza di Frankland quando il contagio per Coronavirus ha determinato lo spostamento nell'ospedale universitario di North Durham, a tre miglia dal penitenziario, dove è morto poche ore fa all'età di settantaquattro anni. "Mi dispiace che sia morto – ha commentato Richard McCann, il figlio della prima vittima accertata di Sutcliffe, Wilma McCann – ma non è qualcosa che avrei potuto dire in passato, quando ero consumato rabbia". "Almeno ora – conclude sentiremo parlare meno di lui e più delle sue vittime". Una delle sorelle di Richard McCann si è tolta la vita nel 2007 perché non poteva sopportare quello che era stato fatto a sua madre.

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Chi era Peter Sutcliffe, lo squartatore dello Yorkshire

Classe 1946, nativo di Bingley, nella Contea del West Yorkshire, cresce in una famiglia di profonda fede cattolica. Da ragazzo svolge lavori umili che non riesce a conservare e sviluppa un'ossessione per il sesso a pagamento. Il suo chiodo fisso sono le prostitute, alcune delle quali diventeranno le sue future vittime. La prima aggressione nota risale al 1969 quando assale, colpendola con un sasso in una calza, la prima vittima, una prostituta, a Bradford. Da allora è un'escalation senza fine: il 5 luglio 1975 a Keighley, aggredisce a martellate Anna Rogulskyj, lasciandola quasi esanime dopo averle tagliato lo stomaco con un coltello. Disturbato da un vicino, fugge senza ucciderla. È una delle molte sopravvissute insieme ad Olive Smelt, aggredita con lo stesso modus operandi e lasciata in vita per l'intervento di un passante che aveva sorpreso Sutcliff. Le luci di una macchina che sopraggiunge salveranno, invece, la giovanissima Tracy Browne, quattordici anni, aggredita mentre camminava da sola lungo un sentiero.

Peter Sutcliffe con la moglie
Peter Sutcliffe con la moglie

Gli omicidi di Peter Sutcliffe, the Yorkshire Ripper

La prima vittima accertata di omicidio è Wilma McCann, madre di quattro figli, assassinata nell'ottobre del '75 secondo lo stesso modello di sempre: aggredita con un martello e poi finita a coltellate. Un anno dopo è la volta di Emily Jackson, pugnalata 51 volte. Da allora Sutcliffe continua a uccidere a intervalli regolari, finché non verrà preso, il 2 gennaio 1981 quando viene fermato dalla polizia mentre si trova in auto con la prostituta ventiquattrenne Olivia Reivers. Nel bagagliaio della vettura la polizia trova svariate targhe false e arresta l'uomo, che viene portato alla stazione di polizia di Dewsbury, dove viene interrogato circa i delitti dello Squartatore dello Yorkshire di cui possiede molte delle caratteristiche fisiche. Il giorno seguente la polizia, tornata sul luogo dell'arresto, trova un coltello, un martello e una corda nascosti. Dopo due giorni d'interrogatorio, Sutcliffe confessa. Nel 1981 viene dichiarato colpevole per tutti i capi d'accusa contestati e condannato al carcere a vita.

L'arresto di Peter Sutcliffe
L'arresto di Peter Sutcliffe
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