Morto per Covid a 55 anni Marco De Veglia, guru del marketing negazionista: “Il virus è una bugia”

È morto a soli 55 anni a causa del Covid Marco De Veglia, guru del marketing e del brand positioning e volto noto del web, di origine friulana ma da anni residente all'estero. Il decesso si è verificato a Miami, la città dove viveva insieme alla famiglia, dopo essere stato ricoverato per due settimane durante le quali la malattia è peggiorata improvvisamente. De Veglia era famoso anche per le sue posizioni negazioniste. Come riporta il quotidiano La Stampa, si era convinto che il Covid fosse una semplice influenza che si potesse curare a casa, che il vaccino non fosse necessario e che precauzioni come le mascherine fossero praticamente inutili. Sui social aveva espresso pensieri del tipo: "Non ce ne frega niente dei vostri Green pass" e "Se muori di infarto è Covid, se muori di vaccino è infarto". Dopo essere risultato positivo al tampone, contagiato probabilmente ad una festa, è finito in terapia intensiva dove è rimasti fino al tragico epilogo. Lascia la moglie e un figlio di 20 anni.
A raccontare gli ultimi giorni del 55enne è stato un amico. Fino all'ultimo De Veglia "ha sostenuto le sue idee di libertà e contrarietà al vaccino. Era una persona molto intelligente che credeva molto nelle proprie idee e nella libertà personale. Fino alla fine ha sempre minimizzato la malattia", ha detto. Tanti i messaggi che sono apparsi sui social per ricordarlo. Tra questi, quello di Stefano Versace, imprenditore del gelato e amico del manager triestino: "Quando ho deciso di vaccinarmi sei venuto a dirmi quanto ero deficiente. Hai tappezzato ogni mio post dicendo che il Covid si combatte con le cure domiciliari, che la mascherina non serve a nulla, che il virus è solo un’influenza, e che era tutto un complotto delle case farmaceutiche", ha scritto aggiungendo che era arrivato ad un punto in cui aveva dovuto bloccarlo sui social.