Morto Luc Montagnier, la conferma dopo il giallo sul decesso
Luc Montagnier è morto, il premio Nobel per la medicina si è spento all'età di 89 anni all'ospedale americano di Parigi dove era ricoverato. La conferma della morte del professor Luc Montagnier è arrivata dopo giorni di incertezza per una notizia lanciata inizialmente da France Soir mercoledì ma che a lungo non è stata avvalorata, prima della conferma nel pomeriggio di oggi, 10 febbraio, del quotidiano Liberation. Montagnier si è spento martedì scorso circondato dai suoi figli in un letto dell'ospedale privato parigino dove era stato trasportato a causa dell'aggravarsi delle sue già precarie condizioni di salute. Una notizia che in poco tempo si è diffusa sui social dove si sono moltiplicati i messaggi di cordoglio.
Il giallo della morte di Luc Montagnier
La morte di Luc Montagnier è rimasta per alcuni giorni un vero e proprio giallo. La notizia era stata diffusa da France Soir il 9 febbraio citando il dottor Gérard Guillaume, uno dei suoi più fedeli collaboratori, ma non ha trovato altre conferme da parte di altre testate ufficiali francesi. Un giallo aggravato dal silenzio delle istituzioni francesi sulla sua morte che ha spinto lo stesso giornale con cui Montagnier collaborava a lanciare un appello pubblico. "Di fronte allo spaventoso silenzio dei media e della classe politica dopo la scomparsa del professor Montagnier, il Premio Nobel per la Medicina, chiediamo una giornata di lutto nazionale in memoria di questo grande scienziato francese di fama internazionale" è l'appello del quotidiano.
La conferma del professor Didier Raoult
In giornata è arrivata anche l'ulteriore conferma da parte del professore francese, Didier Raoult, "Luc Montagnier è morto. Perdiamo un uomo la cui originalità, l'indipendenza e le scoperte sull'Rna hanno permesso la creazione del laboratorio che ha isolato e identificato il virus dell'Aids": ha scritto sul suo profilo Twitter il controverso professore dell'ospedale di Marsiglia, che nei primi tempi della pandemia divenne popolarissimo per le sue ricette alternative nella cura del coronavirus a base di idrossiclorochina. Queste scoperte, prosegue Raoult, sono valse a Montagnier "la gloria, il Premio Nobel nonchè l'inaudita ostilità dei suoi colleghi. L'attenzione portata alle sue ultime ipotesi fu sproporzionata", continua Raoult.
Il premio Nobel e le posizioni no vax di Montagnier
Nato il 18 agosto del 1932, Luc Montagnier deve la sua notorietà tra il grande pubblico alla scoperta del virus HIV. Il suo nome infatti è legato indissolubilmente al suo lavoro all'Istituto Pasteur di Parigi dove negli anni '80 è stato autore della grande scoperta assieme a Françoise Barré-Sinoussi. Un successo scientifico che lo ha portato al Premio Nobel per la medicina 2008. anticipato e seguito da diversi premi e riconoscimenti. Tra le altre cose è stato Ricercatore emerito al Cnrs (il centro nazionale di ricerca scientifica in Francia), nonché professore all'Institute Pasteur di Parigi e direttore del centro di biologia molecolare del Queens College di New York. Da tempo però la figura di Luc Montagnier si era imposta anche come molto divisiva nel mondo scientifico. Negli anni infatti il biologo e virologo francese aveva promosso una varietà di teorie pseudoscientifiche primo riguardo all'AIDS, poi sulle cure omeopatiche e infine sui vaccini. Anche Durante la pandemia di COVID-19 ha sostenuto diverse teorie riguardo all'origine e alla prevenzione del virus SARS-CoV-2 non dimostrate che hanno suscitato aspre critiche da parte della comunità scientifica. Per le sue posizioni era diventato nell'ultimo periodo un punto di riferimento dei negazionisti del covid e dei no vax. Non a caso le sue ultime apparizioni in pubblico erano avvenute in conferenza no vax , tra cui una in Italia nel gennaio scorso, dove ha continuato a sostenere la pericolosità dei vaccini anti covid.