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Morte George Floyd, un nuovo terribile filmato. “Dite ai miei figli che li amo, sono morto”

Si è aperto il processo per la morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso da un agente di polizia il 25 maggio 2020. In aula è stato proiettato un nuovo terrificante video dell’arresto: le immagini, riprese dalla bodycam degli agenti lì presenti, mostrano Floyd visibilmente spaventato da quanto stava accadendo. “Dite alla mia famiglia che la amo, io sono morto”
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Dite ai miei figli che li amavo. Sono un uomo morto". Queste sono le ultime frasi pronunciate da George Floyd prima dell'ormai famoso "I can't breathe" (non riesco a respirare in italiano) e delle strazianti suppliche nei confronti del poliziotto che premeva il ginocchio sul suo collo. Lo si vede in un nuovo scioccante video dell'arresto visto in aula in occasione del processo per la morte di Floyd, ucciso da un agente di polizia il 25 maggio 2020 a Minneapolis. Il processo durerà un mese e gli Usa mantengono il fiato sospeso davanti a uno dei più importanti procedimenti nei confronti della polizia per crimini riguardanti la violenza e la discriminazione dei cittadini afroamericani. Derek Chauvin, l'ex poliziotto che ha fermato Floyd e gli ha premuto un ginocchio sul collo per 8 minuti, è ora seduto al banco degli imputati.

Le nuove immagini visionate durante il processo sono state riprese dalla bodycam dei poliziotti che si trovavano con Chauvin quel giorno. In occasione del processo sono state anche prodotte 82 pagine di trascrizioni delle frasi pronunciate da Floyd durante l'arresto. L'uomo è deceduto in ospedale poco dopo il suo arresto. Durante il brutale fermo, si vedono alcune persone riprendere la scena sul ciglio della strada, nel tentativo di arginare la violenza dei poliziotti che, come si vede nelle immagini, lo hanno più volte strattonato e minacciato con la pistola nonostante l'evidente paura e le condizioni di salute non ottimali del soggetto. Quando uno degli agenti viene incalzato dagli inermi spettatori che chiedono di lasciar andare Floyd, ripete una frase che non è passata inosservata neppure in sede processuale. "Vuoi fare la stessa fine?" chiede il poliziotto all'uomo che aveva cercato di protestare. Per un testimone in aula esperto di arti marziali, il ginocchio sul collo è una mossa letale dalle conseguenze potenzialmente mortali su qualunque essere umano.

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