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La morte di George Floyd in Usa

Morte George Floyd, nuova notte di proteste: a Minneapolis dato alle fiamme il commissariato

Nuova notte di violenze e scontri a Minneapolis, negli Stati Uniti, dopo la morte di George Floyd, l’afroamericano di 46 anni ucciso dalla polizia. Manifestanti hanno occupato un commissariato di polizia e lo hanno dato alle fiamme. Proteste anche in molte altre città d’America, tra cui New York e Denver.
A cura di Susanna Picone
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Nuova notte di disordini e proteste a Minneapolis, in Minnesota, dopo la morte di George Floyd, il quarantaseienne ucciso dalla polizia. Un incendio è esploso all'esterno del commissariato degli ex agenti coinvolti nella morte dell’afroamericano e l'edificio, assediato dai manifestanti, è stato abbandonato. Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e contro il presidente Donald Trump. Un gruppo di persone ha anche tentato di assaltare un mall per poi essere respinto dai gas lacrimogeni della polizia. I manifestanti, secondo i media locali, sono riusciti a entrare nel commissariato frantumando vetri, vandalizzando gli uffici e incendiando parte dell’edificio, poi evacuato per sicurezza, dopo che gli agenti hanno esploso alcuni proiettili di gomma contro i dimostranti. Anche altri edifici della zona sono stati vandalizzati appiccando dei fuochi. Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey ha dichiarato l'emergenza locale, chiedendo aiuto allo Stato per riportare "l'ordine e la calma".

Afroamericano ucciso: colpi d'arma da fuoco a Denver, arresti a New York

Si segnalano intanto proteste anche in altre città americane in risposta all’uccisione di George Floyd. A Denver, in Colorado, sono stati sparati alcuni colpi d'arma da fuoco durante una manifestazione. Lo State Capitol, l'assemblea statale, è in lockdown. Almeno 30 le persone arrestate a New York dove centinaia di persone hanno protestato a Manhattan contro la morte di George Floyd e per esprimere la propria rabbia contro la violenza della polizia nei confronti degli afroamericani. "I can't breathe" (non posso respirare), lo slogan urlato nelle strade. Cortei e sit in anche a Chicago e San Francisco."Uno spettacolo scioccante": con queste parole il presidente Donald Trump ha intanto commentato il video in cui George Floyd viene soffocato da un poliziotto fino alla morte. Il presidente americano ha poi lanciato un appello affinché finiscano i disordini di Minneapolis.

Trump: "Quando iniziano i saccheggi, si inizia anche a sparare"

Trump, parlando dei disordini per l'uccisione dell'afroamericano, ha anche scritto un tweet che è stato segnalato dal social network: "Non posso star qui a guardare quel che succede in una grande città americana, Minneapolis. Una totale mancanza di leadership. O il debolissimo sindaco di estrema sinistra Jacob Frey si dà una mossa, o manderò la Guardia nazionale per fare il lavoro che serve". "Quando iniziano i saccheggi, si inizia anche a sparare", si legge. Il tweet però non è stato oscurato del tutto "poiché potrebbe essere di pubblico interesse".

George Floyd morto soffocato: "Non riesco a respirare"

George Floyd, afroamericano di 46 anni, è morto durante un controllo di polizia a cui era stato sottoposto il 26 maggio a Minneapolis. Era stato fermato per un controllo: estratto dalla sua automobile con la forza, è stato immobilizzato dall'agente Derek Chauvin, che è salito con le ginocchia sul collo causandone il soffocamento e ignorando le richieste d'aiuto dell’uomo: "Non posso respirare, mi state uccidendo”. Dopo non molto George Floyd è svenuto ed è morto dopo essere stato trasportato in ospedale. Un video mostra come l'afroamericano non abbia opposto nessuna resistenza agli agenti di polizia.

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