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Morte Freddie Gray: annullato processo contro un agente, tensione a Baltimora

Un giudice a Baltimora ha annullato il processo contro uno dei sei poliziotti implicati nella morte dell’afroamericano Freddie Gray lo scorso aprile. Manifestanti sono scesi immediatamente in strada in segno di protesta.
A cura di Susanna Picone
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Si è concluso con un nulla di fatto il processo a uno degli agenti incriminati per la morte di Freddie Gray, giovane afroamericano scomparso lo scorso aprile per le lesioni subite durante l'arresto a Baltimora. Un giudice ha infatti annullato il processo contro uno dei sei poliziotti e nella città del Maryland è tornata alta la tensione con manifestanti scesi immediatamente in strada in segno di protesta. In merito al poliziotto incriminato la giuria del tribunale di Baltimora è risultata troppo divisa, “in bilico”, al punto che il giudice Barry G. Williams ha dichiarato “nullo” il processo. L’agente William Porter era accusato di omicidio colposo, aggressione e condotta negligente. Non è chiaro se e quando il poliziotto verrà riportato alla sbarra e come questa decisione influirà sull'iter processuale che gli altri cinque agenti coinvolti nella morte di Freddie Gray devono ancora affrontare. Ma intanto subito dopo la decisione dei giudici sono state organizzate due marce di protesta. Qualche momento di tensione tra la polizia e i manifestanti è stato registrato davanti alla sede del Tribunale e sono stati effettuati anche alcuni fermi per “violazione dell'ordine pubblico”.

Appelli alla calma – Nel frattempo si moltiplicano gli appelli alla calma: il sindaco di Baltimora, Stephanie Rawlings-Blake, ha fatto subito sapere che “nei prossimi giorni, se alcuni sceglieranno di manifestare pacificamente saranno nel loro diritto costituzionale ma nel caso di disordini in città siamo pronti a rispondere”. Freddie Gray rimase vittima il 12 aprile scorso di un grave infortunio alle vertebre cervicali mentre veniva trasportato, con le mani e i piedi legati e a faccia in giù, in un furgone della polizia. Morì una settimana dopo il suo arresto. Dopo l’episodio la giovane neo nominata procuratrice dello stato del Maryland, Marilyn Mosby, annunciò l'incriminazione dei sei poliziotti.

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