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Morte Emile Soleil, rilasciati nonni del bambino francese. Gli avvocati: “Ora sono liberi”

L’annuncio del fermo dei coniugi Vedovini (insieme a due zii) aveva alimentato un’ondata di speculazioni sulla possibile responsabilità dei familiari nella scomparsa e nella morte del bambino, affidato loro dai genitori per le vacanze estive. Ora la notizia del rilascio.
A cura di Biagio Chiariello
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I nonni del bambino
I nonni del bambino

C'è un ulteriore colpo di scena nella triste vicenda della scomparsa e della morte del piccolo Émile Soleil: i nonni del bambino, precedente fermati insieme a due zii con l'accusa di "omicidio volontario" e "occultamento di cadavere", sono stati rilasciati dalla gendarmeria di Marsiglia.

"Dopo 17 ore di interrogatorio, la custodia cautelare è stata revocata", ha dichiarato Isabelle Colombani, avvocato di Philippe Vedovini, mentre lasciava la stazione di polizia di Marsiglia poco prima delle cinque del mattino. "Gli investigatori hanno svolto un lavoro approfondito. Abbiamo avuto modo di constatare che l’inchiesta è stata condotta con grande attenzione", ha aggiunto, sottolineando che il suo assistito ha risposto a tutte le domande degli inquirenti. Anche Julien Pinelli, avvocato della nonna Anne Vedovini, ha espresso sollievo: "La custodia cautelare della mia assistita è stata revocata, il che rappresenta naturalmente un enorme sollievo. Ora è libera".

Secondo fonti investigative, i Vedovini si prendevano cura del nipotino al momento della sua scomparsa, avvenuta nel luglio 2023, mentre il bambino si trovava in vacanza presso la loro casa nel piccolo borgo montano di Haut-Vernet. I nonni sono finiti nel mirino degli inquirenti dopo mesi di intercettazioni telefoniche, durante i quali le loro conversazioni con altri membri della famiglia sono state attentamente monitorate. Parallelamente, sono state portate avanti indagini sulle loro vite private e sui loro movimenti prima e dopo la tragedia.

All’epoca dei fatti, il nonno di Émile aveva ammesso di aver perso di vista il bambino per circa 15 minuti, un breve lasso di tempo che si è rivelato fatale. Le ricerche del piccolo si sono protratte per mesi, fino a quando, otto mesi dopo la scomparsa, un escursionista ha fatto una macabra scoperta: frammenti del corpo di Émile, tra cui parti del cranio, abbandonati in una zona impervia vicino al villaggio.

Ma c’è un ulteriore dettaglio inquietante che complica la posizione di Philippe Vedovini. L'uomo è infatti sotto inchiesta per un caso completamente distinto: è accusato di abusi sessuali in una scuola cattolica risalenti agli anni ’90. All’epoca, Vedovini studiava per diventare monaco e lavorava presso Riaumont, una comunità cattolica che gestiva una scuola per ‘ragazzi difficili' nel nord della Francia. In quel periodo era conosciuto con il nome di Fratello Philippe, ma ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento in episodi di abuso.

La vicenda di Émile Soleil continua a essere avvolta nel mistero, mentre gli inquirenti proseguono le indagini per far luce su cosa sia realmente accaduto al bambino e su eventuali responsabilità nella sua morte.

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