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Morta Rose Girone, la più anziana sopravvissuta all’Olocausto aveva 113 anni: “C’è sempre qualcosa di buono”

“Poteva sopportare qualsiasi cosa” ha raccontato la figlia dell’anziana, ricordando uno dei detti che ha sempre guidato la vita della donna: “Non c’è nulla di così brutto da cui non possa uscire del buono”.
A cura di Antonio Palma
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È morta all’età di 113 anni Rose Girone, la donna più anziana sopravvissuta all'Olocausto che era ancora in vita. L’anziana, che era scampata prima alla persecuzione nazista e poi a quella giapponese, è deceduta lunedì in una casa di cura a Bellmore, New York. La conferma è arrivata dalla figlia, anche lei scampata alle persecuzioni degli ebrei quando era solo in fasce.

“Siamo stati fortunati a uscire vivi dalla Germania e poi dalla Cina occupata dai giapponesi, ma mia madre era molto resiliente. Poteva sopportare qualsiasi cosa" ha raccontato la donna alla Cnn, ricordando uno dei detti che ha sempre guidato la vita della madre: "Non c’è nulla di così brutto da cui non possa uscire del buono".

Nata come Rosa Raubvogel nel 1912 in una famiglia ebraica nella Polonia sudorientale, ora Oblast di Leopoli, Ucraina, da bambina si era trasferita in Germania con la famiglia a Breslavia, oggi Polonia. Qui si era sposata con Julius Mannheim, ebreo tedesco, e con lui ha subito tutte le prime persecuzioni naziste fino all’arresto dell’uomo.

Il marito fu deportato a Buchenwald mentre lei fu lasciata libera perché incinta di nove mesi. Rose però nei mesi successivi, nonostante la bimba appena nata, riuscì ad ottenere prima un visto per Shanghai, che era uno dei pochi porti ad accettare rifugiati ebrei, e poi il rilascio del marito dal campo di concentramento con l’obbligo di consegnare tutti i loro gioielli, risparmi e oggetti di valore.

La vita in Cina fu altrettanto drammatica con l’invasione giapponese che costrinse gli ebrei nel ghetto in condizioni terribili. Per sopravvivere lei si dedicò al lavoro di sarta che poi ha portato avanti per tutta la vita. Dopo la guerra, la famiglia si trasferì negli Stati Uniti dove la donna iniziò a lavorare assiduamente in un’attività di maglieria, aprendo infine un negozio nel Queens. Il matrimonio poi naufragò arrivando al divorzio e in seconde nozze Rose sposò Jack Girone.

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