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Morta la mamma che ha ammesso dopo 43 anni di aver ucciso il figlio malato con una dose di morfina

In un’intervista rilasciata alla BBC la donna di recente aveva confessato di aver ucciso il figlio Hamish 43 anni fa nel tentativo di riuscire a far modificare la legge sul suicidio assistito.
A cura di Davide Falcioni
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Antonya Cooper, la donna inglese che nel 1981 somministrò al figlio malato terminale una dose letale di morfina per porre fine alle sue sofferenze, è morta lo scorso weekend nella sua casa di Abingdon. L'anziana era affetta da tumori a seno, pancreas e fegato e di recente aveva confessato di aver ucciso il figlio Hamish 43 anni fa nel tentativo di riuscire a far modificare la legge sul suicidio assistito.

In una dichiarazione alla BBC, la figlia della signora Cooper, Tabitha, ha affermato: "È morta in pace, senza dolore, a casa e circondata dalla sua amorevole famiglia. È finita esattamente come voleva lei. Ha vissuto la vita alle sue condizioni ed è morta alle sue condizioni".

Hamish era affetto da neuroblastoma al quarto stadio, un tumore raro e aggressivo che colpisce soprattutto i bambini. Dopo 16 mesi di terapie che non avevano sortito gli effetti sperati, Antonya Cooper ha affermato – in una recente intervista rilasciata alla BBC – di avergli somministrato una potente dose di morfina attraverso il catetere di Hickman , che "ha posto fine silenziosamente alla sua vita".

Quando le è stato chiesto se capiva che stava potenzialmente ammettendo un omicidio colposo o un omicidio volontario, ha risposto: "Sì". "Se la polizia arrivasse 43 anni dopo che ho permesso ad Hamish di morire serenamente, allora dovrei affrontare le conseguenze. Ma dovrebbero fare in fretta, perché sto morendo anch'io", aveva detto.

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