Prima della partenza per Parigi, dove è in programma un summit con il Presidente della Repubblica Hollande, Mario Monti è intervenuto a Radio Anch'io per fare il punto sulla situazione politico economica del nostro Paese. Il professore ha avuto parole di "moderato ottimismo", partendo da un presupposto chiaro e definito: "La fine del tunnel sta cominciando a illuminarsi e ci stiamo avvicinando alla fine di questo tunnel". Un percorso in ogni caso ancora complesso, ma che prosegue anche grazie alla rinnovata intesa con i leader europei, come testimoniato dal rapporto privilegiato con Hollande: "Vogliamo capire come Italia e Francia possono contribuire ad accelerare quel processo di messa in sicurezza dell'euro e di deciso impulso alla crescita europea". In tal senso la Germania "resta un punto di riferimento" ed il rapporto con la cancelliera Merkel è fondamentale per il superamento della crisi globale.
Quanto alla discussione sulla legge elettorale, Monti è abbastanza chiaro: "Lo scenario peggiore sarebbe quello di elezioni alla scadenza naturale, e quindi non anticipate, ma a cui si arrivasse senza una riforma elettorale e in un clima di disordinata rissa tra i partiti". Insomma, un chiaro monito ai partiti che, pur prendendosi la responsabilità di sostenere in Parlamento anche provvedimenti impopolari, "non sono stati in grado di riformare la politica stessa". Così come potrebbe in qualche modo esistere una relazione fra le oscillazioni dello spread (che stamane era a quota 470) ed il clima di incertezza che si respira intorno alla data e alla "modalità" delle prossime elezioni politiche. Ancora una volta, infine, il Presidente ha glissato sulla possibilità di una sua ricandidatura al termine della scadenza del suo mandato: "Sto diminuendo coscientemente la mia capacità auditiva a questa domanda".