Monti, Merkel e Sarkozy si preparano ad un nuovo patto per l’Europa
La crisi è seria e diffusa e va trattata come tale, cioè con misure dure, veloci e concordate a livello europeo, sono queste in sintesi le risposte emerse dal vertice di Strasburgo tra la Cancelliera tedesca Merkel, il Presidente francese, Sarkozy e il nostro Premier, Mario Monti. Tutti sono concordi nel ritenere necessarie misure di largo respiro, un pacchetto complessivo di riforme da presentare unitamente in seno all’Unione europea. Un incontro quanto meno importante per l’Italia che ritorna pienamente a far parte del vertice politico europeo e a contare nelle decisioni più importanti in materia di economia comune. Per Monti, che ha presentato il suo programma di riforme ai due colleghi, un bel risultato, visti anche le parole di apprezzamento della Merkel che ha definito "impressionanti" le misure del nuovo Esecutivo italiano, e di Sarkozy che ha ribadito la volontà di aiutare il nostro Paese nel rilancio dell’economia.
In vista del prossimo vertice del 9 dicembre Sarkozy ha promesso che i tre Paesi presenteranno un pacchetto di riforme comuni per uscire da una crisi grave, ma anche per evitare di ritornarci in futuro. L’obiettivo finale è la tenuta di tutta l’Eurozona e soprattutto quello della moneta unica, perché senza l’Euro, come è chiaro a tutti, non ci potrà essere alcuna Unione Europea. Sulle misure concrete da metter in atto, però, ancora nessun accordo preciso, anzi le posizioni dei tre Paesi differiscono anche su alcune importanti questioni. Soprattutto la Germania, forte della sua economia, non vuole subire i costi degli sperperi fatti dagli altri e preme affinché siano compiute, prima di tutto, le riforme chieste dall’Ue.
Sulla proposta fatta dalla Merkel di arrivare ad un’unione fiscale con una legislazione comune su fisco, lavoro e pensioni, sembra esserci l’assenso di Monti che in questo contesto vedrebbe lo spazio anche per altre possibili misure come, ad esempio, l’introduzione degli eurobond che la Merkel ritiene "non necessari".
In attesa delle future proposte, dunque, ognuno farà la sua parte e Monti ha promesso di fare “i compiti a casa” con determinazione mettendo mano al risanamento dei conti pubblici nel più breve tempo possibile e in modo sostenibile. Il nostro Premier non ha risparmiato una frecciatina ai colleghi, quando ha ricordato che una parte delle colpe per la situazione attuale è proprio da addebitare a Francia e Germania che nel 2003, con l’assenso dell’Italia, sono passate sopra le regole comuni nel momento in cui stavano andando in conflitto con il patto comune europeo.