Monti al Parlamento europeo: “I sacrifici non li impone l’Europa”
"Stiamo togliendo il nostro Paese dalla zona d'ombra dove era stato considerato come possibile problema o focolaio di contagio". Sono queste le parole usate da Mario Monti per descrivere la situazione dell'Italia dinnanzi al Parlamento europeo, riunito a Strasburgo in seduta plenaria.
"I sacrifici non li impone l'Europa"- Nella seduta- articolatasi attorno ai temi della crisi economica, della crescita e dell'integrazione europea, il Presidente del Consiglio ha ribadito l'impegno italiano ad approdare al pareggio di bilancio nel 2013, così come stabilito anche dal suo predecessore: "Siamo determinati ad andare rapidamente a questo riequilibrio dei conti pubblici" ha assicurato il professore, non scordando, però, di menzionare le riforme strutturali che per il nostro Paese sono fondamentali. Il Presidente del Consiglio ha parlato anche dei sacrifici che gli italiani sono e saranno chiamati a sostenere, ponendo l'accento sul fatto che non siano imposti dall'Europa, ma "necessari per il miglioramento della vita economica, sociale e civile degli italiani e nell'interesse dei nostri figli".
Olimpiadi di Roma: "La gente ha capito- Monti ha poi spiegato al Parlamento europeo di essere stato costretto a rinunciare alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020, ma a malincuore. "In questo momento- ha sottolineato Monti- ogni gesto di rinvio al futuro di possibili oneri di quantificazione incerta non mi sembra in linea con la responsabilità che noi governanti dobbiamo avere di non scaricare oneri sul futuro". Il professore sa bene la decisione presa dal suo esecutivo ha provocato molta delusione, ma si è detto certo che "l'opinione pubblica abbia capito". Per lui s'è trattato di un'altra piccola testimonianza che intende dimostrare che "la disciplina di bilancio è nuovo modo di vivere la vita civile".
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"Nell'Ue non esistono i buoni e i cattivi"- Per il Presidente del Consiglio italiano la distinzione tra i cosiddetti Stati centrali e quelli periferici rappresenta un limite superato: "Non esistono nell'Ue i buoni e i cattivi. Dobbiamo tutti sentirci corresponsabili sia per le cose fatte in passato sia per la costruzione dell'avvenire" ha dichiarato Monti. Il professore ha ricordato che nel 2003 furono proprio Francia e Germania, complice anche l'Italia che presiedeva l'Ecofin, ad originare il superamento delle regole della stabilità: i due Stati fecero pressioni per adattare a proprio favore le regole di rispetto dei conti. "Il vulnus è arrivato proprio da quella parte centrale dell'Europa che aveva stabilito quelle regole di bilancio" ha concluso Monti.
Passione per l'integrazione europea- Grandi consensi per il professore quando ha toccato l'argomento dell'integrazione europea. Monti, parlando in inglese, ha richiamato l'attenzione dei presenti sulla necessità di una sempre crescente integrazione a livello comunitario, spiegando che tale percorso non porterà mai alla nascita di un "superstato" pronto a sottrarre spazi di democrazia. Una piccola stoccata alla Gran Bretagna di David Cameron, capofila in questo periodo del fronte euroscettico. Poi, tornando a parlare in italiano, Monti s'è rivolto al Presidente del Parlamento Martin Schultz, scusandosi per essersi fatto "prendere dalla passione per l'integrazione europea". La fine dell'intervento di Monti è stata salutata dall'ovazione dei presenti.