Monti a Wall Street: “Ho convinto gli investitori ora torno più determinato”
Dopo la visita alla Casa Bianca con Obama il Premier Monti continua il suo giro di visite negli Stati Uniti e ieri pomeriggio ha incontrato a porte chiuse i vertici del mondo finanziario di Wall Street a New York. A detta di Monti sembra che il lavoro del Governo sia stato apprezzato dagli investitori, che hanno gradito le riforme già varate dall'Esecutivo in Italia e si preparano a giudicare anche il nuovo piano di rilancio della crescita economica con la fondamentale riforma del lavoro. Ovviamente i giudizi definitivi, come ha ricordato anche Monti, arriveranno direttamente dai mercati che nelle ultime settimane sembrano confermare l'ottimismo del Premier con lo spread in deciso calo. "C'è molto interesse per l'Italia e per il mercato italiano una volta che l'economia si consoliderà nel suo miglioramento" ha detto il Premier uscendo dalla sede di Bloomberg, confermando che l'intenzione del Governo è quella di continuare sulla strada del risanamento dei conti insieme ad un piano di rilancio per lo sviluppo del Paese.
IL NODO LIBERALIZZAZIONI – Al di là delle euforie in realtà le notizie provenienti da Roma non sono proprio tranquille, con i partiti che appoggiano l'Esecutivo in Parlamento che ancora non riescono a trovare un accordo definitivo sul decreto liberalizzazioni e il tavolo con le Parti Sociali sulla riforma del lavoro ancora in alto mare. In commissione al Senato sono stati presentati oltre 2400 emendamenti al testo e la settimana prossima il Governo deciderà se mettere la fiducia per evitare di stravolgere il provvedimento. Del resto neanche sul piano internazionale le cose sembrano calme, con la Merkel per nulla intenzionata a fare un passo indietro su alcuni temi centrali come il fondo salva Stati, e la Francia che tentenna. Come si era capito chiaramente nell'incontro con il Presidente Obama, oltreoceano si aspettano dall'Italia una ripartenza rilevante e un nuovo ruolo in seno all'Europa che trascini gli altri Paesi nel superamento della crisi economica e del debito attraverso un piano comune dell'Eurozona.