Monti a sorpresa al vertice del Ppe dove sono presenti Merkel e Berlusconi
I vertici dell'Unione Europea sono con Monti e le sue politiche economiche, a confermarlo oggi la visita a sorpresa del nostro Premier alla consueta riunione del Partito Popolare Europeo dove era già arrivata la Cancelliera tedesca Angela Merkel e Silvio Berlusconi. I tre che hanno animato il dibattito politico italiano degli ultimi giorni, siederanno allo stesso tavolo per il vertice che tradizionalmente anticipa poi la riunione del Consiglio europeo. La presenza di Monti dunque appare un gesto più che simbolico messo in piedi pare dal presidente del Partito popolare europeo, il belga Wilfried Martens. Del resto i vertici del Ppe avevano già messo in chiaro le posizioni del partito moderato e come aveva affermato il capogruppo al Parlamento di Strasburgo, Joseph Daul, "il Gruppo Ppe è unito contro tutte le forme di populismo e contro le posizioni antieuropeiste". "Non siamo dalla parte di quelli che non dicono la verità ai loro concittadini sperando di ottenerne voti in cambio di vane promesse populiste" ha proseguito Daul affermando esplicitamente che "far cadere il governo Monti è stato un grave errore".
L'incontro con Josè Manuel Barroso – Alla riunione nella sede dell'Academie Royale de Belgique a Bruxelles oltre alla Merkel, Monti e Berlusconi presenti molti big della politica europea, dal premier greco Antonis Samaras a quello spagnolo Rajoy passando per il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e il presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso. Proprio quest'ultimo ha avuto un lungo colloquio prima del vertice Ppe con il nostro Premier al termine del quale ha ringraziato Monti per le riforme, affermando "Sono fiducioso che l'Italia continuerà su questa strada, che è la precondizione per tornare a crescere e a creare posti di lavoro". Barroso ha rivelato di aver avuto ieri un colloquio anche con Berlusconi nel quale gli ha ribadito "molto francamente l'importanza di avere un'Italia stabile e che prosegua sulla strada delle riforme". "Abbiamo bisogno di un'Italia forte e stabile in Europa" ha proseguito Barroso, che ha insistito "le elezioni non devono essere una scusa per rallentare l’impegno sul fronte delle riforme e del consolidamento".