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Mondo arabo in rivolta: Bahrein, carri armati contro i manifestanti

Dura depressione da parte delle forze di sicurezza del Bahrein nei confronti dei manifestanti che chiedono la fine della dittatura di Bin Salman al-Khalifa.
A cura di Cristian Basile
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ProtesteBahrein

La rivolta del Bahrein, ispirata alle proteste dell'Egitto e della Tunisia, minaccia di diventare un bagno di sangue. La polizia del piccolo stato arabo, con l'aiuto dei carri armati e dei blindati, è irrotta stanotte nella piazza della Perla, al centro di Manama, la capitale dell'emirato, per mettere in fuga con gas lacrimogeni e proiettili di gomma i manifestanti presenti, molti di loro donne e bambini, accampati in piazza da tre giorni per reclamare le riforme politiche e l'uguaglianza sociale.

Almeno altri tre manifestanti sono morti, secondo fonti vicine all'opposizione, negli scontri con le forze di sicurezza. "Sono ferito, sto sanguinando, ci stanno uccidendo" ha denunciato un manifestante in una conversazione telefonica con l'agenzia Reuters. Le informazioni che arrivano da Manama, comunque, sono piuttosto confuse. Le agenzie parlano di vere e proprie battaglie, la televisione Al Jazeera mostra negozi abbandonati, coperte e vestiti sparsi per terra, detriti e spazzatura dappertutto.

La piazza si è svegliata praticamente vuota mentre si fanno sempre più intensi i controlli della polizia. "Io ero lì, gli uomini fuggivano, ma le donne ed i bambini non possono correre con tanta facilità", ha spiegato Ibrahim Mattar, un deputato del principale partito d'opposizione. Dopo gli scontri di oggi in Bahrein "Sono cinque morti confermati e molti altri sono feriti" ha aggiunto. Intanto, si fa sempre più tesa l'aria a Manama e le dichiarazioni del capo dell'opposizione lasciano prevedere quella che probabilmente diventerà una situazione sempre più critica.

"E' stata una decisione erronea (riferendosi agli attacchi della polizia ndr) che avrà ripercussioni catastrofiche sulla stabilità del Bahrein" ha minacciato il capo dell'opposizione Ali Salmane che ha poi sottolineato che il suo paese non ha bisogno dell'instaurazione di uno stato religioso come in Iran ma la sua aspirazione è "uno stato democratico, una monarchia costituzionale, nella quale il governo sia eletto dal popolo" e chiedendo la cacciata del premier Bin Salman al- Khalifa, al potere dal 1971, anno dell’indipendenza dalla Gran Bretagna.

https://www.youtube.com/watch?v=ehOCrAhWVcI
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