Molestò seminaristi e preti, Papa Francesco “dimette” il cardinale
Continua la politica di tolleranza zero di papa Francesco contro la vergognosa condotta sessuale di uomini di Chiesa, che dovrebbero essere votati alla castità: per la prima volta nella storia un pontefice ha accettato le dimissioni di un cardinale accusato di molestie. Lo scozzese Keith O’Brien, già arcivescovo di Edimburgo, oggi in ritiro spirituale in un luogo sconosciuto dopo il ciclone mediatico che lo ha colpito due anni fa, non ha più le prerogative che sono riconosciute ai cardinali, che sono i più stretti collaboratori del Papa. Resta, dunque, sacerdote, vescovo e cardinale, ma gli sarà vietato partecipare alle riunioni e ricevere tutti gli onori connessi alla sua funzione, compresa la potestà di partecipare al prossimo conclave.
O’Brien si è dimesso, dunque, perché così vuole la prassi ed il Papa ha immediatamente accettato le sue dimissioni. L’ex arcivescovo scozzese, molto noto in patria per le sue dure posizioni contro la condotta omosessuale, era stato accusato da alcuni sacerdoti e laici di comportamenti sessuali inappropriati nei giorni immediatamente precedenti il conclave che avrebbe eletto Jorge Mario Bergoglio al soglio pontificio. La Santa Sede aveva spinto perchè O’Brien non si muovesse da Edimburgo per recarsi a Roma per eleggere il nuovo pontefice, poi la situazione era precipitata. Sacerdoti ed ex sacerdoti, infatti, avevano accusato O’Brien di averli molestati negli anni Ottanta, in numerose occasioni. E dire che O’Brien, considerato un tradizionalista negli ambienti vaticani, aveva, in passato, bollato il matrimonio omosessuale come dannoso “per il benessere fisico, mentale e spirituale”. Alla fine, il prelato aveva ammesso le proprie responsabilità chiarendo di aver avuto comportamenti “sotto gli standard richiesti” ed era stato spedito in un convento a riflettere sui suoi peccati.
La Santa Sede oggi si affretta a chiarire che le dimissioni di O’Brien dal cardinalato siano il frutto di un lungo percorso spirituale interiore e che l’accettazione di papa Francesco non va considerata una punizione nei suoi confronti. Tra l’altro, la decisione del Papa “conclude tutti i procedimenti della Chiesa nei confronti di O’Brien”, che non è stato perseguito per i suoi reati in Regno Unito sia perché non sono mai state presentate denunce alla magistratura ordinaria, sia perché passato troppo tempo dagli abusi e quindi ogni reato sarebbe prescritto. Il Papa, però, ha voluto chiarire che "con questo provvedimento – ha spiegato il decano del collegio cardinalizio, Angelo Sodano – manifesta a tutti fedeli della Chiesa in Scozia la sua sollecitudine pastorale e li incoraggia a continuare con fiducia il cammino di rinnovamento e di riconciliazione.” O’Brien ha già fatto sapere che continuerà per tutta la vita il suo ritiro spirituale.
In realtà, però, papa Francesco con O’Brien ha usato il pugno di ferro. In una situazione analoga, a metà anni Novanta, Giovanni Paolo II non prese provvedimenti così netti contro l’ex arcivescovo di Vienna, il cardinale Hermann Groer, accusato di aver molestato oltre duemila minori e che non aveva mai riconosciuto alcun addebito.