Missili iraniani sopra i villaggi palestinesi in West Bank: “Coloni pronti ad azioni ritorsive”
L'attacco missilistico sferrato dall'Iran contro Israele ha interessato tutto il paese da Nord a Sud, comprese le zone a ridosso dei territori palestinesi occupati in Cisgiordania. Diverse sono infatti le zone militari dell'IDF (le forze armate israeliane) che sorgono nelle aree densamente abitate dai palestinesi nella West Bank.
Fanpage.it si è messa in contatto con gli abitanti del villaggio di At Twani nella regione del Masafer Yatta, tra le più colpite dalle politiche di occupazione israeliane con la presenza di numerosi insediamenti di coloni che sono sorti a ridosso dei villaggi palestinesi, e dove la violenza dei coloni contro la popolazione civile è all'ordine del giorno. I missili hanno sorvolato anche questa zona per andare a colpire obiettivi militari nel sud di Israele, dove ci sono basi militari ed aree di esercitazione.
Missili sopra i villaggi: "Abbiamo capito del pericolo dalle sirene delle colonie"
Ad At Twani e nel Masafer Yatta il cielo si è illuminato di tracce gialle intorno alle 20 ora italiana. "Hanno lanciato un numero enorme di missili – ci dice Hamoudi Hureini – abbiamo capito che stava succedendo qualcosa quando abbiamo sentito suonare le sirene negli insediamenti dei coloni. Tutte le persone sono scese in strada per capire cosa stesse accadendo. Lì abbiamo iniziato a vedere i missili nel cielo. Abbiamo avuto paura che colpissero il nostro villaggio, mia madre e mia sorella erano spaventatissime. Noi qui non abbiamo nessun tipo di rifugio, le parabole dei missili scendevano verso di noi".
Attaccato al villaggio di At Twani c'è la colonia di Ma'on, un enorme insediamento di coloni israeliani, ed è lì che sono risuonate le sirene dell'allarme antiaereo che hanno messo in allerta anche i palestinesi. A pochi chilometri da At Twani c'è una zona militare di esercitazione delle forze armate israeliane ed i missili iraniani erano diretti proprio lì. "Il rumore dei missili è stato spaventoso – ci racconta Shoog Al Adra, anche lei abitante del villaggio di At Twani – dalla finestra vedevo la traiettoria dei missili e ho capito che erano diretti verso gli insediamenti dei coloni. Così mi sono messa a pregare Dio insieme ai miei figli, per chiedere di proteggere la nostra casa. Ho capito davvero cosa prova la popolazione di Gaza".
La paura più grande per chi vive in Cisgiordania è la rappresaglia contro di loro da parte dei coloni e dell'esercito. Da un lato le violenze quotidiane contro i villaggi palestinesi in Cisgiordania aumentano sempre di più, dall'altro i bombardamenti iraniani mettono in pericolo la popolazione civile palestinese che non può rifugiarsi in nessun posto.
"I coloni all'attacco subito dopo i bombardamenti"
E la reazione violenza dei coloni degli insediamenti, giudicati illegali dalla corte internazionale di giustizia dell'Aja, non si è fatta attendere. "Subito dopo il lancio dei missili i coloni hanno fatto irruzione nel villaggio di Sheab al Botom, molestando le persone e tirando pietre" ci racconta Hamoudi Hureini. "Useranno questo come pretesto per attaccarci ancora di più. Ogni giorno peggiora, i coloni stanno sfruttando la guerra per rubare la terra e costruire nuovi avamposti, si sta intensificando ogni giorno di più".
Una preoccupazione che è forte nella popolazione civile palestinese in Cisgiordania. "Subito dopo i bombardamenti l'esercito ha chiuso le vie d'accesso e di uscita ai villaggi – ci spiega Shoog Al Adra – già prima ci molestavano ogni giorno e ci impedivano la libera circolazione, cosa succederà dopo tutto questo?". È proprio in queste zone che vive lo zoccolo duro dell'elettorato dei ministri Ben Gvir e Smotrich, asse principale della maggioranza del governo di Benjamin Netanyauh. Qui i coloni hanno ricevuto le armi, possono fare posti di blocco e identificare le persone palestinesi. Inoltre le forze armate sono composte dagli stessi coloni che vivono negli insediamenti illegali. Una situazione davvero incredibile.
Alla fine la prima vittima accertata del bombardamento iraniano su Israele è proprio un palestinese morto a Gericho, colpito dalle schegge di un razzo abbattuto dalla controaerea dell'IDF. "È morto per un frammento di missile – ci dice Hamoudi – ho visto il video di come è morto, sono rimasto davvero molto spaventato, la situazione è molto complessa e molto pericolosa, possiamo lasciarci la vita tutti". Per i palestinesi questi sono gli effetti ulteriori delle politiche di occupazione, a morire, anche in un bombardamento contro Israele, sono i palestinesi stessi. "La morte del giovane a Gericho, ci dice che siamo tutti vittime dell'occupazione – sottolinea Shoog – siamo civili, uomini, donne, bambini, anziani, questi sono effetti dell'occupazione".