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Missile Houthi contro aeroporto di Tel Aviv al rientro di Netanyahu: “Sacrificio Nasrallah non sarà vano”

Il portavoce militare dei ribelli Houthi dello Yemen ha affermato che hanno lanciato un attacco all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv in concomitanza con il rientro del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
A cura di Susanna Picone
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Il gruppo yemenita Houthi rivendica di aver lanciato oggi un missile contro l'aeroporto di Tel Aviv, mentre stava rientrando da New York il premier Benjamin Netanyahu. "La forza missilistica delle Forze armate yemenite ha condotto un'operazione mirata contro quello che gli israeliani chiamano ‘Ben Gurion', l'aeroporto di Giaffa, durante l'arrivo del criminale Benjamin Netanyahu", così il portavoce militare Yahya Saree, aggiungendo che "l'operazione è stata condotta con un missile balistico Palestine 2".

Missile abbattuto dalle difese aeree israeliane

Oggi l'esercito israeliano ha dichiarato che "un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato fuori dal territorio israeliano". Il leader degli Houthi dello Yemen ha detto che la morte del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, ucciso ieri in un raid a Beirut, "non sarà vana".

"Questi grandi sacrifici e questa grande ingiustizia non saranno sprecati", ha detto Abdul Malik al-Huthi in un discorso in tv, aggiungendo che i ribelli sostenuti dall'Iran intendono "migliorare le prestazioni" dopo i precedenti attacchi missilistici contro Israele condotti anche con droni.

Sabato le sirene antiaeree hanno risuonato in Israele, compresa Tel Aviv, e si sono uditi forti boati dopo che un missile è stato lanciato dallo Yemen ed è stato intercettato, secondo quanto fa sapere l'esercito israeliano. Secondo il Times of Israel, l'attacco è stato lanciato almeno mezz'ora dopo l'atterraggio dell'aereo di Netanyahu all'aeroporto.

Netanyahu: "Nasrallah era il motore centrale dell'asse del male iraniano"

"Nasrallah non era più un terrorista, era l'asse dell'asse, il motore centrale dell'asse del male iraniano". Lo ha detto il primo ministro israeliano Netanyahu in una dichiarazione registrata, commentando l'uccisione in Libano del leader di Hezbollah. "Lui e il suo popolo furono gli artefici del piano per distruggere Israele", ha aggiunto, "non solo è stato attivato dall’Iran, molte volte ha attivato anche l’Iran".

Netanyahu ha spiegato che "all'inizio della settimana ha riconosciuto che anche i pesanti attacchi che Israele aveva inflitto a Hezbollah non sarebbero stati sufficienti e che eliminare Nasrallah era una condizione essenziale per raggiungere gli obiettivi: riportare i residenti del nord sani e salvi alle loro case e cambiare l'equilibrio di potere nella regione per anni".

Poi si è rivolto all'Iran: "Chiunque ci colpirà, lo colpiremo. Non c'è posto in Iran o in Medio Oriente che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere, e oggi sapete già quanto ciò sia vero. Siamo determinati a continuare a colpire i nostri nemici".

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