Missile anticarro contro convoglio umanitario a Bakhmut: le immagini che incastrano i soldati russi
Un missile anticarro Kornet a guida laser, che viene solitamente fatto esplodere su un bersaglio selezionato. È questa l'arma che sarebbe stata usata dai russi nell'attacco a un convoglio umanitario verificatosi a Bakhmut, nell'Est dell'Ucraina, lo scorso 2 febbraio.
È quanto ha spiegato il New York Times che ha pubblicato un video del raid e che ha analizzato fotogramma per fotogramma per capire che tipo di arma fosse stata usata. Nell'attacco al convoglio è rimasto ucciso anche lo statunitense Pete Reed, medico e soccorritore.
Le immagini sono state girate lo scorso 2 febbraio con lo smartphone da Erko Laidinen, un volontario estone di Frontline Medics, ma sono state rese note solo nelle scorse ore.
Stando alla ricostruzione del quotidiano statunitense, l'arma d'offesa dei russi sarebbe stato proprio un missile anticarro Kornet a guida laser, sottolinea il giornale, solitamente sparati su un bersaglio selezionato. Nel caso specifico, Reed e il gruppo di operatori umanitari si trovavano all'aperto, in piedi, vicino a un furgoncino bianco utilizzato per gli spostamenti nel tentativo di soccorrere un ferito.
La dinamica mostrerebbe che il razzo, volando parallelo al suolo, avrebbe colpito direttamente il furgone. Ci sarebbe anche un secondo filmato, registrato dalla dash cam dell'auto del volontario ucraino, che documenterebbe un secondo attacco missilistico, diretto contro un'altra auto, fallito.
Non è chiaro se i russi si siano resi conto di aver colpito un convoglio umanitario, ma sulla vettura vi era una croce rossa contrassegnata.
Intanto, proprio a Bakhmut continuano i bombardamenti russi, con l'obiettivo di ritardare la controffensiva ucraina, secondo quanto ha detto oggi il portavoce della Direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, Andriy Yusov, come riporta il Kyiv Independent.
Secondo l'Istituto per lo studio della guerra, gli esperti militari statunitensi sono preoccupati per la determinazione con cui l'Ucraina si ostina a difendere Bakhmut, per il suo valore simbolico, suggerendo di dare invece la priorità alla preparazione della controffensiva di primavera.