“Mio figlio ha detto che ho rovinato la famiglia”, parla la giornalista che ha sfidato il Cremlino in tv
Da quando lunedì sera ha mostrato in diretta tv su Channel One il cartello in cui diceva no alla guerra e accusava l'informazione russa di fare propaganda, la giornalista Marina Ovsyannikova ha capito che la sua vita sarebbe cambiata, in maniera definitiva. Non si aspettava forse la vastità delle conseguenze del suo gesto che sta ancora cercando di comprendere ma sapeva che qualcosa sarebbe cambiato per la donna che ha sfidato il Cremlino parlando apertamente di guerra su uno dei canali di Stato. "I miei figli sono arrabbiati con me, dicono che ho rovinato loro la vita – racconta la giornalista 43enne in una lunga intervista rilasciata a DER SPIEGEL – in tutti questi anni ho fatto finta di niente ma dinanzi alla guerra non potevo tacere, ora ho paura, potrei essere investita da un'auto mentre cammino, chi può saperlo, so solo di essere il nemico numero 1 del Cremlino".
Marina Ovsyannikova ha raccontato di non aver pianificato il suo gesto molto tempo prima, ma di essere stata mossa dal senso del dovere di cittadina dinanzi a quanto sta accadendo in Ucraina, e così domenica ha comprato carta e penna e ha scritto quelle parole prima di registrare il video di denuncia che ha poi postato sui propri canali social dopo il gesto dimostrativo. Dopo aver interrotto il tg è arrivata la polizia, poi c'è stato l'interrogatorio, l'arresto e la multa: la vicenda non è ancora conclusa e l'imputazione non caduta. Ma ora più che per se stessa teme per i suoi figli che sono nascosti in un luogo sicuro a Mosca: "La mia vita è cambiata per sempre e sto iniziando a capirlo ora – racconta la donna – non posso tornare alla mia vecchia vita. E sono davvero preoccupata per i miei figli che hanno 17 e 11 anni. Il più grande è in una fase particolare della crescita, ha detto che mi odia e che gli ho rovinato la vita".
Il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato la donna in Francia ma lei non vuole lasciare la Russia, nonostante in questo momento senta una forte pressione addosso data anche dalla sua famiglia che non la supporta completamente in questa sua scelta: "Ho molto paura. Sono un essere umano, dopotutto. Può succedere qualsiasi cosa, anche un incidente d'auto. Ne sono consapevole. Ma questa è la mia posizione e non la cambio – ha continuato – quella che è in corso è una guerra e sappiate che in Russia ci sono molte persone che non appoggiano la scelta di Putin, la maggior parte probabilmente. Per me, la protesta è stata prima di tutto un'azione pacifista: è nell'interesse della Russia e del mondo porre fine a tutto questo il prima possibile".
Tutta l'informazione in Russia è gestita dall'alto
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito teppista l'azione dimostrativa di Marina che nel suo cartello ha anche scritto di non credere a ciò che viene loro detto dagli organi di stampa russi: "Ci sono linee guida del Cremlino su ciò che puoi e non puoi dire – le sue parole – ovviamente tutto è regolato. La direzione ci diceva cosa fare, come chiamare chi e soprattutto quali ospiti intervistare: erano tutti filo-russi. La guerra ha distrutto i piani di tutti e sta causando tante sofferenze, soprattutto in Ucraina. È tempo che anche noi facciamo qualcosa".