Il ministro della difesa nord-coreano è “risorto”. La sua condanna a morte? Una bufala

Il quotidiano russo Pravda non utilizza mezzi termini e, con ironia, sottolinea come il Ministro della Difesa nord coreano, che secondo i servizi segreti di Seul era stato ucciso a "cannonate", è resuscitato. Proprio così: l'uomo che per i media di mezzo mondo era stato condannato a morte dal dittatore Kim Jong un è vivo e vegeto ed è apparso in forma smagliante in televisione.
Ieri molti giornali hanno raccontato l'ultimo atto del giovane tiranno di Pyongyang che, stando a quanto riferito dai servizi segreti della Corea del Sud, avrebbe fatto giustiziare Hyon Yong-Chol, ministro della Difesa e capo delle forze armate popolari, accusato di infedeltà al regime e irriverenza nei confronti del giovane tiranno, salito al potere dopo la morte di King Jong il nel 2011.
Stando a quanto riferito da Seul l'esecuzione sarebbe stata portata a compimento il 30 aprile davanti a centinaia di funzionari del regime, che hanno assistito basiti alla fucilazione del ministro, preso letteralmente "a cannonate". Han Ki-Beom, vicedirettore della National Intelligence Agency (NIS) di Seul, ha raccontato che Hyon si sarebbe addormentato durante un evento militare: sarebbe stata questa la goccia che ha fatto "traboccare il vaso".
La bufala della condanna a morte del ministro della difesa sarebbe solo l'ultima di una serie riguardante il giovane leader Kim Jong-un. Quel che è certo è che dal 2011, anno in cui il presidente ha assunto il potere, i vertici militari hanno subito continue modifiche e lo strumento delle "purghe" è stato ampiamente adottato persino nei confronti dello zio del dittatore Jang Song Taek, ucciso nel 2013 perché accusato di corruzione. L'esperto di affari della Corea del Nord Michael Madden ha dichiarato: "Per ora non ci sono indicazioni di pericolo per la leadership di Kim Jong Un o per la stabilità del Paese, ma se le cose continuano così fino all'anno prossimo, la situazione potrebbe cambiare e si dovrebbe pensare seriamente a piani per una eventuale emergenza nella penisola coreana".