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Migranti, ministro dell’Interno tedesco: “Arresti ed espulsioni più facili”

“Voglio inasprire il diritto di soggiorno per gli stranieri che hanno commesso reati o che rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica in Germania”, ha spiegato il ministro, sottolineando che l’intenzione è quella di introdurre per legge “anche un nuovo motivo di arresto: la minaccia per la sicurezza pubblica”, con la possibilità di “applicare l’obbligo di espulsione anche in questi casi”.
A cura di C. T.
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Thomas De Maizière

Il pacchetto antiterrorismo presentato dal ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maizière, va nella direzione di una stretta sui migranti, con arresti ed espulsioni più agevolate in caso di reati o di minaccia per la sicurezza nazionale.

"Voglio inasprire il diritto di soggiorno per gli stranieri che hanno commesso reati o che rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica in Germania", ha spiegato il ministro, sottolineando che l'intenzione è quella di introdurre per legge "anche un nuovo motivo di arresto: la minaccia per la sicurezza pubblica", con la possibilità di "applicare l'obbligo di espulsione anche in questi casi".

Per quanto riguarda gli stranieri cui sia notificato un decreto di espulsione, il ministro ha specificato che in futuro "vogliamo distinguere tra la tolleranza ‘classica', per esempio per motivi di salute, e altri casi", con riferimento al caso in cui sia il migrante a "creare ostacoli" all'espulsione". Ad  esempio, "attraverso cambi di identità, reati" o altre circostanze che possano mettere "in pericolo la sicurezza pubblica". In questi casi ci sarà solo una sorta di breve "rinvio dell'espulsione", ma il ministro ha anunciato uno stop alla "tolleranza come finora". per chi si legherà alla jihad all'estero è prevista la perdita della cittadinanza tedesca.

De Maizière ha negato di voler vietare per legge il burqa, ritenendolo un divieto "roblematico a livello di diritto costituzionale", contrariamente all'intenzione che sembrano avere ministri dell'Interno regionali del suo partito. "Non si può proibire tutto ciò che si rifiuta", ha spiegato de Maiziére.

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